Regia di Ridley Scott vedi scheda film
"Devo confessarle che sto pensando seriamente di mangiare sua moglie…."
Dopo circa un decennio dai fatti occorsi ne Il silenzio degli innocenti, e la tosta Clarice Starling (stavolta la staffetta passa da Jodie Foster a Julianne Moore)viene coinvolta in un concitata operazione volta a sgominare una banda di narcotrafficanti capitanati da una criminale che la stessa agente, per legittima difesa,
finirà per uccidere. Nonostante le attenuanti del caso, per la Sterling quel gesto le comporta un periodo di inchieste, polemiche e difficoltà che incidono non poco sulla sua carriera, adombrandola; almeno fino al giorno in cui il suo capo, per cercare di riscattarla, offre all'agente l'opportunità di rimettersi sulle tracce del diabolico Dottor Hannibal Lecter (sempre un perfetto e pertinente Anthony Hopkins), sparito dalla circolazione da oltre dieci anni dopo aver a suo modo contribuito all'arresto del maniaco "Buffalo Bill".
Il mandante delle indagini, è un torbido magnate conoscente del capo della polizia, tal Verger (Gary Oldman) che anni prima sopravvisse alla furia famelica del cannibale, ed ora, sfigurato e assetato di vendetta, cerca di catturarlo da tempo anche grazie a taglie milionarie.
Hannibal scopriamo risiedere a Firenze, dove il sadico criminale si è rifugiato, riciclandosi sotto mentite spoglie in un tranquillo bibliotecario.
Qui un tenace ispettore di polizia (Giancarlo Giannini) è impegnato a stanare il maniaco, allettato dalla taglia posta sul ricercato, ma finirà per fare una bruttissima e plateale fine, squarciato e dilaniato con perfetta coerenza alle vecchie abitudini del cannibale.
Braccato, Hannibal farà ritorno negli Usa, ed appena in tempo a contattare la sua affezionata Clarice, prima di essere sequestrato dagli scagnozzi del rancoroso Verger. La stessa Clarice viene coinvolta in false indagini a suo carico messe in piedi tal torbido dottor Krendler (Ray Liotta), socio di Verger, che tenta di scaricarsi della scomoda agente per dedicarsi da solo alla sua opera di sadica vendetta sul cannibale.
Ma sarà proprio Clarice a liberare Lecter, che riuscirà ad agire facendo in modo che i maiali carnivori della stalla di Verger sbranino gli scagnozzi del miliardario e pure lo stesso vendicativo miliardario.
L'epilogo sarà di tipo culinario ai danni del non meno perfido dottor Krendler, a cui un sarcastico Hannibal sbranerà da vivo il cervello, prima di darsi nuovamente alla fuga.
"Di norma il cervello non sente dolore. Quindi il nostro amico Paul non sentirà la mancanza di questo pezzo, il lobo pre-frontale, che dicono sia la sede delle buone maniere…".
E il sottofinale con Lecter in aereo che offre un pranzo alternativo ad un bimbo capriccioso, risulta piuttosto divertente.
"Dopotutto, come ti dirà tua madre, e come diceva la mia, è molto importante provare sempre cose nuove".
Dall'omonimo romanzo di Thomas Harris, barocco e pulp, ma non certo all'altezza dei primi due libri da cui furono tratti sia Il silenzio degli innocenti, sia l'altrettanto esemplare Manhunter di Michael Mann, Ridley Scott dirige un film sontuoso e a largo budget, trasposto sullo schermo da nomi celebri come David Mamet e Steven Zaillian.
Lo sforzo produttivo è notevole, e Scott gira con la solita potenza di immagini, immortalando, particolare, una Firenze insieme sontuosa ed inquietante.
Cast robusto, con Julianne Moore che non sfigura nei panni della nuova Clarice, e con un buon supporto di secondi ruoli italiani (impegnati nei vari ruoli ricordiamo Francesca Neri e Enrico Lo Verso).
Ma il film, così come il libro, non convince completamente, affossato sin troppo dal grottesco grandguignol che trapela già dalle pagine del romanzo.
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