Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Buon film, ma non all'altezza del suo precedessore
Hannibal Lecter è fuggito dal manicomio criminale e vive sotto mentite spoglie a Firenze, ove sta per essere nominato curatore della biblioteca "Capponi".Sulle sue tracce però ci sono sia Verger,miliardario reso invalido dal criminale e perciò accecato da un feroce odio personale,sia l'ispettore italiano Pazzi,alias Giancarlo Giannini,motivato da ragioni più venali e infine anche una banda di sequestratori sardi, ingaggiata allo scopo.L'agente FBI Sterling invece è stata sospesa dal servizio a causa di un'operazione antidroga,conclusasi in tragedia.Tuttavia Hannibal,impersonato sempre dall'ottimo Anthony Hopkins, riuscirà dopo varie peripezie a cavarsela,rimettendoci "solo" una mano e uccidendo nelle solite modalità bestiali e brutali i suoi inseguitori,in un rocambolesco e macabro finale, si salverà solo Clearence,interpretata stavolta da Julian Moore,della quale,Hannibal è forse innamorato,peraltro la stessa,ricambia con un'ammirazione morbosa, per lo psichiatra folle, "stregata"dalla sua carismatica perfidia.
La regia per questo sequel, è stavolta affidata a Ridley Scott,cineasta di mestiere,e infatti sostanzialmente funziona,tuttavia il prodotto che confeziona, ha caratteristiche molto diverse rispetto a quello di Jonathan Demme.Lo svilppo della storia per quanto avvincente è più prevedibile,meno misterioso e senza la grande "suspense" del suo illustre predecessore, ne vengono amplificati gli aspetti più morbosamente truculenti,senza affinare le sottigliezze psicologiche ,"il silenzio degli innocenti"era sicuramente meno raffinato, ma più introspettivo.Mattatore assoluto di questa storia è Hannibal,personaggio sempre inquietante,nella sua ferocia sconfinata, mentre Clearence è una figura che, nell'intreccio del narrato, va sullo sfondo.La regia è elegante e suggestiva,grazie anche ad una superba location, Firenze è stupenda.
Giancarlo Giannini e Francesca Neri,non sfigurano.
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