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Pinocchio

Regia di Hamilton Luske, Ben Sharpsteen vedi scheda film

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La recensione su Pinocchio

di Decks
8 stelle

Dopo il successo di Biancaneve e i Sette Nani, Walt Disney decide di adattare la storia di Pinocchio scritta da Collodi per farne un film. Sarà un fiasco, sia per il periodo di guerra in cui uscì e in Italia criticato per le sue eccessive variazioni alla fiaba nostrana.

In effetti le variazioni sono veramente troppe in questo prodotto targato Disney, che non solo modifica la personalità di qualche personaggio (vedi Mangiafuoco), ma rischia di perdere i numerosi messaggi che Collodi voleva diffondere. Ed ecco che il percorso di Pinocchio verso quell'umanità tanto agognata (un percorso di fatiche simile a quello dell'eroe greco Eracle) si riduce drasticamente. Pur non raggiungendo la perfezione, però, e non rispettando alcune tematiche di Collodi è inutile accanirsi contro questo lungometraggio.

Difatti dal punto di vista tecnico si va ancora avanti al già grande progresso attuato dalla precedente pellicola (tipo la Multiplane Camera che riesce a conferire una profondità di campo mai vista nell'animazione), e disegni di oggettistica e ambiente sempre dettagliatissimi. Il fondale marino e la casa di geppetto sono delle perle. La trama è meno emozionante di Biancaneve e i Sette Nani, ma pur sempre ottima e i personaggi sono nuovamente caratterizzati a livelli egregi. Mangiafuoco seppur stravolto corrisponde sia in tratti stilistici che dialoghi come l'uomo avido e sfruttatore (una grande critica al mondo dello spettacolo che agguanta e abusa delle giovani promesse), Lucignolo che vuole portare Pinocchio sulla brutta strada utilizzando dei simboli metaforici eccellenti (alcool, fumo e gioco distruggono l'uomo) e che finiranno inevitabilmente a lavorare come "Somari" letteralmente. Per non parlare del Grillo Parlante, con un doppiaggio magnifico che trapela saggezza e insegnamenti, il Narratore con la N maiuscola.

Tante le scene da ricordare l'incontro con Mangiafuoco, la trasformazione di Lucignolo e soprattutto la balena enorme che grazie ai perfetti disegni suscita tensione e prostrazione di fronte ad un simile animale. Una specie di Cerbero, ultima prova di Pinocchio per la raggiunta non dello status di divinità, ma di umanità.

Un ottimo film che sarebbe potuto essere un capolavoro se avesse stravolto di meno il romanzo di Collodi da cui attinge.

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