Regia di Hamilton Luske, Ben Sharpsteen vedi scheda film
L'intricatissima favola di Pinocchio venne adattata dalla Walt Disney per il grande schermo in maniera spudoratamente semplicistica per adeguare il cartone ad una durata di circa novanta minuti consona ai palati immacolati dei bambini, il risultato è come sempre apprezzabile ma fa si che chiunque si avvicini a questa storia passando prima per il film lo assimila come aderente agli scritti di Collodi.
Niente di più sbagliato! E' un piacere ascoltare "When you wish upon a star", il Grillo parlante è un personaggio simpatico e riuscitissimo come Geppetto che prende sempre fischi per fiaschi scatenado parecchie risate ma l'impianto narrativo tratto dal libro è stato compresso ai minimi termini sconvolgendo personaggi e situazioni e chi ne esce trasformato più di tutti è proprio il burattino di legno.
La cosa non sarà evidente per chi sa soltanto che a Pinocchio si allungava il naso per le bugie raccontate ma per uno come me che conosce il libro minuziosamente il tutto salta all'occhio in maniera piuttosto fastidiosa: l'inizio con gli orologi animati di Geppetto è una trovata azzeccata ma subito dopo assistiamo ad una omissione non di poco conto perchè nel libro il povero falegname impegnava la sua giacca per l'abbecedario tornando a casa infreddolito dal gelido inverno evidenziando i primi aspetti drammatici della favola che nel film non emergono mai, subito dopo altra bruttura imperdonabile con la comparsata del Gatto e la Volpe che conducono Pinocchio da Mangiafuoco, gli autori non potevano omettere un personaggio così pittoresco ma hanno completamente sfregiato il senso di quel capitolo che svelava un mastro burattinaio dall'aspetto pauroso ma dal cuore generoso che consegnava a Pinocchio cinque zecchini d'oro e una massima impagabile "Non sempre chi ti sembra buono è in realtà buono e non sempre chi ti sembra cattivo è in realtà cattivo", il Gatto e la Volpe nel libro erano i veri persecutori truffaldini di Pinocchio ma qui diventano meri intermediari per le malefatte degli altri, vedi il postiglione demoniaco che guida i bambini fannulloni al paese dei balocchi, la fata turchina non è così presente e importante e non c'è tempo per sviluppare un vero aspetto caratteriale del protagonista che nel libro era un autentico monello disobbediente che non cambia atteggiamento prima della redenzione finale mentre qui è solo un bambino di legno molto ingenuo.
Certo è comprensibile che episodi macabri e terrificanti come gli assassini nel bosco che aggrediscono Pinocchio, la sua impiccaggione o i conigli che trasportano la sua bara sono stati scartati dall'adattamento ma l'atmosfera del libro è stata totalmente tradita e quindi questo film della Disney seppur bellissimo a livello grafico non lo trovo valido a livello contenutistico perchè gli autori della sceneggiatura hanno trascurato troppo le atmosfere generate dalla penna di Collodi e di conseguenza si sono persi i tantissimi insegnamenti e le parabole racchiuse nel libro, resta solo quella comunque valida di essere buono generoso e disinteressato per non rimanere a vita una testa di legno.
Se volete vedere un lungometraggio su Pinocchio bellissimo e fedelee al romanzo di Collodi cercate il film di Giuliano Cenci del 1971, un autentico capolavoro fatto da un italiano con molto meno denaro a disposizione e tanta passione.
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