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Belli ciao

Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film

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La recensione su Belli ciao

di mm40
2 stelle

Pio e Amedeo crescono insieme e sono migliori amici sino alla maturità. A quel punto uno decide di andare a Milano in cerca di fortuna, mentre l'altro rimane nel paese pugliese d'origine per crearsi lì il suo futuro. Il caso li fa rincontrare trent'anni dopo; sono cambiati moltissimo, anzi: per niente.


Di sgangherate commedie sulle differenze di costume tra nord e sud Italia ne sono state fatte tantissime, dai tempi del secondo dopoguerra in avanti; certo, nel 2022 sono cambiate molte cose rispetto all'epoca dei grandi caratteristi (il lombardo Tognazzi, i romani Sordi e Manfredi, e via dicendo) e registi (Monicelli, Scola, Risi: la commedia all'italiana e le sue derivazioni), però giustificare un lavoro come Belli ciao rimane lo stesso un'impresa. Al passo con i tempi, il film, semplicemente non lo è: infila qualche battuta di attualità, gergo contemporaneo e riferimenti storici puntuali, ma la storia è di una superficialità brutale e a dirla tutta i due protagonisti non hanno neppure questo grande appeal. Gennaro Nunziante, regista e autore del copione insieme a Pio & Amedeo, fa il possibile per dare spessore a un lavoro che a fatica si discosta dai cinepanettoni di vanziniana memoria; oltretutto la deriva ridanciana dell'eterna polemica tra settentrione e meridione dello Stivale pare non avere più argomenti, non avere più nulla di utile da dire, e così molto presto la trama del film si eclissa dietro a uno stuolo di battutine estemporanee e pretestuose trovate da risate a denti stretti. Brutta pellicola? No. Soltanto: poche idee e stantie. La fattura è comunque migliore di quella di un prodotto televisivo, per quanto non eccelsa, e tra gli interpreti c'è anche qualche valida spalla (una su tutti, Gegia). Nunziante, già autore e regista dei primi quattro lungometraggi di Checco Zalone, sciolto il sodalizio con quest'ultimo ha tentato di proseguire la scia di successi al botteghino con Il vegetale (2018), con protagonista Fabio Rovazzi: gli è andata male in quel caso, ma qui non gli va granché meglio. Quanto a Pio & Amedeo, già avevano detto in Amici come noi (Enrico Lando, 2014) tutto quello che avevano da dire: cioè nulla. 2/10.

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