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Lettera H

Regia di Dario Germani vedi scheda film

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La recensione su Lettera H

di undying
7 stelle

Torna l'incubo del Mostro di Firenze, con questa incredibile produzione italiana che finalmente riporta sullo schermo il vero cinema horror tricolore, impreziosito da una bella sceneggiatura di Andrea Cavaletto, dagli effetti speciali di Sergio Stivaletti e dalla notevole regia di Dario Germani. Imperdibile.

 

locandina

Lettera H (2019): locandina

 

Patrizia (Giulia Todaro), nonostante i rimproveri della madre, frequenta Seba (Marco Aceti), un ragazzo molto più grande di lei e con un trascorso problematico, al limite della legalità. Seba lavora in un'officina ed è appassionato d'auto d'epoca. Ha appena acquistato una vecchia Fiat 127, senza sapere che è quella al centro del duplice delitto avvenuto nel lontano 1974 (vittime Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore) attribuito all'epoca al "mostro di Firenze". Il giorno del suo compleanno, Seba invita Patrizia caricandola per la prima volta sull'auto appena restaurata. Dopo aver partecipato a un party celebrativo degli anni Ottanta, in piena notte decidono di appartarsi in un bosco isolato alla periferia della città. Una volta raggiunta la sperduta località, Patrizia ha una strana sensazione, come di essere spiata. E infatti mentre sono in intimità inquietanti individui appaiono in lontananza, comportandosi stranamente, proprio quando la batteria della macchina impedisce loro di fuggire.

 

"Sai cosa diceva Primo Levi? È accaduto, e quindi può accadere di nuovo."

(Seba)

 

Marco Aceti, Giulia Todaro

Lettera H (2019): Marco Aceti, Giulia Todaro

 

Film agghiacciante, soprattutto per chi ha vissuto il terribile periodo (non così lontano come può sembrare) al centro dell'enigmatica serie di delitti passati alla storia prima per essere stati attribuiti a quella terrificante e imprendibile figura definita come mostro di Firenze, quindi ai "compagni di merende" (Pacciani e soci), in realtà mai del tutto chiariti, che hanno fatto spendere molte notti insonni agli adolescenti dei dintorni fiorentini, nonché fiumi d'inchiostro nella scrittura di libri con ipotesi più o meno attendibili. Questa volta non siamo di fronte al solito finto horror indie italiano di poche pretese. Non è il classico omaggio, la solita citazione o un ironico ammiccamento al genere. Dario Germani è un regista di tutto rispetto, forte di una lunga preparazione come cineoperatore e direttore della fotografia (tra cortometraggi e film ha contribuito alla realizzazione di oltre 50 titoli) e dimostra di saper dirigere e, in particolar modo, utilizzare il mezzo cinematografico creando un'atmosfera davvero spaventosa e terribile. Allo zenith del thriller ci arriva per gradi, impiegando il necessario tempo che serve per farci empatizzare con i due bravissimi protagonisti e sfruttando nel miglior modo possibile le scenografie e la bellissima sceneggiatura di Andrea Cavaletto, braccio destro di Domiziano Cristopharo nonché anche autore di molte storie di Dylan Dog. Agli effetti speciali troviamo poi Sergio Stivaletti (se lo sguardo non inganna appare anche in un cameo come DJ durante la festa in discoteca). Le premesse insomma ci sono tutte e il risultato supera abbondantemente le aspettative. Cavaletto e Germani trovano persino lo spazio per omaggiare Bava (una soggettiva su un'altalena in movimento che ricorda Operazione paura), ma il tutto fatto con estrema serietà e con vero interesse per il cinema horror. E non manca nemmeno una veloce comparsa di Carlo Lucarelli (celebre giallista, sceneggiatore e scrittore), durante una scena in cui appare in televisione, prelevato di peso da "Blu notte" (puntata: I delitti del mostro di Firenze).

 

Marco Aceti, Giulia Todaro

Lettera H (2019): Marco Aceti, Giulia Todaro

 

Lettera H va assolutamente visto da ogni estimatore del genere, perché rappresenta la classica eccezione che conferma la regola, ovverosia un raro esempio che non occorrono tanti mezzi (il budget stimato è di circa 300.000 €) per realizzare un ottimo film. E soprattutto un film che ci riporta per davvero indietro nel tempo, ambientando però la storia ai nostri giorni. Il party con giovani vestiti da Cindy Lauper, Boy George e Madonna (mentre scorre il brano "Ash" di Tiziana Rivale) va di pari passo con la memoria - suggerita dalla lunga e spiazzante aggressione notturna - dei vari momenti di cronaca ormai trasformata in "storia". Momenti talmente assurdi e scioccanti che ancora oggi terrorizzano al solo pensiero. Se il protagonista avesse dato un'occhiata su internet, cercando i dati sulla targa della sua 127 (FI 598299), forse non avrebbe deciso di tenere quella macchina maledetta o, perlomeno, non si sarebbe isolato al suo interno, in compagnia della fidanzata, nel bosco di notte. Ma allora non avremmo nemmeno avuto il piacere di visionare un thriller con i fiocchi come Lettera H! Per la cronaca, Germani ha in cantiere per il 2022 una discreta serie di progetti (in collaborazione con Lorenzo De Luca e Antonio Tentori) molto promettenti, tra i quali è opportuno menzionare almeno un titolo di culto - attualmente già in fase di post produzione - che avrebbe voluto girare Joe D'Amato: Antropophagus 2

 

Marco Aceti, Giulia Todaro

Lettera H (2019): Marco Aceti, Giulia Todaro

 

"Questa è una storia di mostri. È la storia più spaventosa che si possa immaginare. Una di quelle storie che fanno da confine, da linea di demarcazione tra un prima e un dopo. Prima che accadesse si poteva dire che certe cose non succedono, non qui, non da noi. Dopo, non più."

(Carlo Lucarelli sul mostro di Firenze)

 

Trailer 

 

F.P. 13/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'53")

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