Regia di Pierre-Paul Renders vedi scheda film
Attraverso la metafora dell'agorafobico vengono mostrate le estreme conseguenze a cui, secondo la fantasia del regista, si arriverebbe se un giorno le tecnologie entrassero a far parte totalmente della nostra vita e se noi non ne potessimo fare a meno nello svolgere ogni singola attività,dal procurarsi il cibo all'acquisto di un aspirapolvere, dal contatto con gli altri e perfino ai rapporti sessuali. Soggetto e soluzione registica davvero originali, forse non retti da una sceneggiatura all'altezza. Thomas alla fine, dopo molti patimenti, spinto dall'amore e dal represso bisogno di affetto, uscirà dalla sua fortezza. Il finale non dice se sopravviverà a ciò.Questo sta a significare, secondo me, che non è importante se Thomas abbia resistito all'esterno, ciò che conta è che abbia trovato il coraggio di rifiutare quella vita e di volere ad ogni costo il contatto vero e immediato con gli altri uomini,di tentare il distacco dalla macchina e l'indipendenza da essa.
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