Regia di Daniel Stamm vedi scheda film
Tardiva riproposizione di effetti e trucchi sulla falsariga del celebre L'esorcista (William Friedkin, 1973), con aggiunta di una protagonista emancipata, che lotta con le unghie per poter accedere alla pratica - riservata a un malato universo maschile - del più demistificatorio rituale romano "De exorcismis et supplicationibus quibusdam".
Boston. Suor Ann (Jacqueline Byers) viene trasferita dalla chiesa presso il "San Michele Arcangelo", particolare istituito cattolico dedicato alla formazione di esorcisti, fondato nel 2018 in risposta al progressivo aumento di "possessioni demoniache". Benché il ruolo destinato ad Ann sia quello di infermiera, presto inizia a interessarsi alle lezioni riservate esclusivamente ai rappresentanti religiosi di sesso maschile, appoggiata in questa rivoluzionaria attitudine da padre Quinn (Colin Salmon). Ann si interessa quindi al caso della piccola Natalie (Posy Taylor), una bambina di 10 anni, ricoverata nello stesso istituto e definito un caso di possessione "terminale", con probabile destinazione finale il Vaticano.
"Elena era entrata nella fase terminale della possessione: si strappava i vestiti, leccava la sua urina, mangiava carbone. Nella fase finale, il posseduto raggiunge l'estremo limite della corruzione fisica e spirituale. La liberazione è ancora possibile, ma la morte è imminente."
(Padre Quinn descrive il video di una posseduta, in un aula ghermita da aspiranti preti esorcisti)
Blockbuster nato sulla base di una solida produzione che può garantire un cast d'interpreti molto preparati e, soprattutto, una confezione estetica di alto profilo. Peccato che la storia riprenda temi e suggestioni ormai viste e riviste, a partire dal lontano 1973 con L'esorcista di William Friedkin e che, oggi, appaiono decisamente anacronistiche. Tentare di far emergere un afflato femminista (Ann viene definita come "seconda donna esorcista", a distanza di ben 7 secoli, dopo Caterina da Siena), in un contesto horror così sorpassato, non aiuta a rendere più interessante quest'opera priva di climax, girata senza adeguata costruzione della tensione e resa patetica da effetti speciali che, per quanto ben fatti, contribuiscono a rendere semplicemente ridicola l'intera vicenda. La messa in scena della possessione demoniaca, espressa già durante le prime sequenze del film, si adagia sulla riproposizione di un'estetica "dello spavento" reiterata sino alla nausea, già meglio definita nel citato capolavoro di Friedkin: volto deformato, disarticolazioni e flessioni corporali impossibili da parte della piccola ossessa, voci e sproloqui con timbro vocale da oltretomba, con l'aggiunta di estremizzazioni grafiche puerili (una mano che esce dalla bocca della piccola Natalie). Se i profili psicologici dei personaggi reggono per un pò, da metà tempo in poi i dialoghi tratteggiano protagonisti inverosimili che si esprimono utilizzando una terminologia più adatta a supereroi di un fumetto che non a rappresentanti di una religione profondamente maschilista e tratteggiata, nel film, in termini quantomeno retrogradi. Il trascorso traumatico di Ann, vittima di una madre - forse sì, forse no - posseduta a sua volta, è artificio che non coinvolge e che si aggiunge alla lunga lista di twist narrativi forzati, tipo la dimissione per avvenuta guarigione, dal San Michele Arcangelo, della piccola Natalie, durata meno di un minuto. Gli occhi del diavolo è un valido esempio di come temi e argomenti in passato d'effetto, a suo tempo trattati molto meglio a livello cinematografico da piccole produzioni indipendenti e a basso budget, oggi siano esclusivo monopolio della majors che sfoderano prodotti identici l'uno all'altro, molto ben realizzati tecnicamente ma privi di ogni minima verosimiglianza. Non ci si affeziona a nessuno dei personaggi messi in scena, arrivando persino a detestare una concezione dell'horror tanto infantile, riservato ad un pubblico maggiore di 13 anni d'età. Sorprendente comunque il successo al box office - in grado quindi di assicurare continuità a questa tipologia consumistica del genere, destinata a ogni tipo di pubblico - ad oggi stimato in qualcosa come 45.000.000 di dollari.
Curiosità
Secondo lungometraggio di Daniel Stamm, seguente L'ultimo esorcismo (2010), intervallato dalla direzione di episodi destinati a serie televisive.
Dieci giorni dopo aver terminato le riprese, Ben Cross (il cardinale Matthews nel film) muore di cancro.
Citazione
La psicologa Peters (Virginia Madsen) ricorda ad Ann la triste vicenda, terminata con una terribile condanna, di una mistica - omosessuale - cattolica. È spaventosa la determinazione che ha mosso, in passato, il fanatico "regime dittatoriale" religioso, non meno dell'idea che cerca di trovare, nella punizione imperturbabilmente subita dalla mistica, qualunque tipo di emancipazione.
"La badessa Benedetta Carlini visse gli ultimi 35 anni di vita in una buca di 2 metri per 2 nel terreno. Il giorno in cui morì, disse di non aver avuto un momento di rimpianto."
"I diavoli – si noterà – brandiscono strumenti da lavoro contadini, i 'forconi', strettamente collegati al 'letame', cioè all'elemento escrementale dispensatore di fertilità sulla terra, nutrita dai rifiuti fecali; e anche Ciriatto 'sannuto' (Inf., XXI, 122) scaturisce certamente da questa demonologia popolare connessa alle figure del mondo agrario come il maiale, elemento fondamentale dei 'patroni' contadini come quel Sant'Antonio abate, creazione, cristianizzata, del folklore carnevalesco."
(Piero Camporesi)
Trailer
F.P. 23/02/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 93'11")
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