La recensione su Level

di undying

6 stelle

Un uomo tenta di fuggire da una tetra struttura artificiale recuperando una pistola, una chiave e alcune pallottole. Buon cortometraggio horror di Andrew Hunt, regista attualmente all'opera su due thriller in fase di pre-produzione.

Intrappolato in un incubo senza fine, dentro uno strano edificio e con l'unica compagnia d'uno scarafaggio, un uomo (Noah Gillett) trova una pistola e una chiave sul cadavere smembrato d'una guardia di sicurezza. Per fuggire da quel tetro luogo è costretto a vivere lo spietato gioco del gatto con il topo, quando improvvisamente si trova di fronte a una creatura infernale.

Assieme a Clean cut (2015), Personal space (2016) e Frost bite (2019) uno dei migliori "shorts" di Andrew Hunt, regista che ha debuttato nel lungometraggio nel 2016 dirigendo il drammatico Miles between us, per poi passare al thriller con due film attualmente in fase di pre-produzione (The unspoken e The infernal machine). Level risalta non tanto per la storia (che trova un suo perché nel rispetto di un titolo destinato ad appare chiaro solo negli ultimi secondi), ma per alcune trovate di regia del tutto efficaci, in particolare per dissolvenze originali tipo il cambio di scena offerto da un punto macchina che si posiziona, delicatamente, dietro una parete bianca.

"Questo è il vero segreto della vita – essere completamente impegnato con quello che si sta facendo qui e ora. E invece di chiamarlo lavoro, rendersi conto che è un gioco."
(Alan W. Watts)

Level (Andrew Hunt, 2017)