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Gravis Terrae

Regia di Emir Skalonja vedi scheda film

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La recensione su Gravis Terrae

di undying
2 stelle

Gravis movie: titolo più pertinente al contenuto e alla forma di un indie povero principalmente di idee e talento.

 

locandina

Gravis Terrae (2021): locandina

 

Durante un'escursione in mezzo al bosco, Jude (Krystal Shenk)  trova una radice dall'aspetto insolito e misterioso. Decide di tenerla, portandola a casa. Con il passare del tempo, mentre se ne prende cura, nota che cambia aspetto oltre a mutare autonomamente di posizione. Dopo essere entrata in contatto con un fluido emesso dalla radice, inizia a essere afflitta da allucinazioni orribili e dal contenuto violento.

 

 

Idea non banale, purtroppo realizzata nel peggiore dei modi possibili. Il film inizia con un monologo di un narratore, che impone una pesante e insensata filippica sul rapporto tra piante ed esseri umani. La narrazione, impostata nell'arco di una settimana suddivisa per giornate, passa quindi alle vicende personali di una protagonista divorziata, con figlia a carico, che ha l'inusuale passione di collezionare piante. Perché diciamolo, non capita tutti i giorni che qualcuno si porta a casa una radice da mettere in un vaso e posizionare in bella vista come soprammobile. Poi si passa alle amicizie di Jude: Jess (Kristina Santiago) ed Erica (Nina Nardecchia) che discutono di snervanti relazioni sentimentali mal finite; quindi subentra e diventa preponderante nel racconto la crisi relazionale tra Jude e la figlia.

 

 

Il tutto interpretato da attori per modo di dire, ripreso senza un minimo senso d'attenzione estetica se non l'uso di filtri colore che danno un taglio psichedelico alle immagini. Il resto è un pastrocchio che punta all'incomprensibile: tra incubi, visioni e fatti poco chiari non è mai dato sapere se Jude sia in realtà impazzita o se invece la radice abbia veramente un potere nefasto. Un contributo non indifferente a rendere penosa la visione arriva anche dalla colonna sonora, composta da Sakis Tolis, cantante, chitarrista e tastierista della band Black Metal dei Rotting Christ. Emir Skalonja è un regista di Sarajevo trasferitosi a far danni in USA, con già in curriculum una lunga fila di indie come - se non peggiori di - questo. Un prodotto realizzato con 2.300 dollari, che non ha affatto un suo perché, nè ragione d'esistere. Non diverte e nemmeno può dirsi essere opera impegnata sul fronte ecologista. 

 

 

"Le piante e i fiori sono come i nostri progetti: alcuni non si sviluppano, altri crescono quando meno ce lo aspettiamo."
(Romano Battaglia)

 

Trailer 

 

 

F.P. 18/11/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 74'37") / Data del rilascio USA: 30/10/2021

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