Regia di Scott Jeffrey vedi scheda film
Ennesimo inguardabile low budget britannico in arrivo da un giovane autore che, nell'ultimo anno, ha realizzato film a cadenza quasi mensile.
Linda (Nicola Wright) sta passando un periodo critico sul lavoro: conduttrice di un programma radiofonico notturno che si occupa di cronaca nera, a causa del basso indice di gradimento apprende dalla direzione che il suo show verrà spostato al mattino. Tuttavia la destinazione finale potrebbe essere la chiusura, se gli ascolti continueranno a calare. Linda è divorziata, con due figlie: Belle (Chelsea Greenwood), incinta e in crisi con il suo fidanzato, e Lucy (Sarah Alexandra Marks), militare in carriera (in realtà nei servizi segreti) temporaneamente in licenza. Proprio da Lucy arriva l'idea di uno scoop per innalzare gli indici d'ascolto, ossia indagare sulle attività di George Zizerman (Chris Cordell), uno scienziato del Kent radiato per ripetute infrazioni delle normative biomediche che, secondo informazioni riservate, sta conducendo esperimenti illegali basandosi su vecchi appunti e progetti nazisti. Lucy riesce a convincere la direzione per approfondire sul caso, ottenendo il finanziamento per recarsi sul posto. Assieme alle figlie, al compagno di Belle, la direttrice della radio e un altro supervisore, raggiunge la casa dello scienziato. Dato che nessuno le apre, decide d'entrare forzatamente solo per trovare Zizerman cadavere nel letto, ucciso da una creatura mutante apparentemente simile a un ragno gigante. Da nastri registrati (incisi oggi su cassette magnetiche?) si scopre che lo scienziato stava lavorando a uno strano tentativo di modificare geneticamente DNA alieno (!) per creare una essere immortale e iper aggressivo.
Idea sostanzialmente plagiata, nel nucleo centrale, da Stay out of the f**king attic (2021), realizzata cagnescamente dal solito Scott Jeffrey: nome da tenere ben presente, in quanto garanzia di sciocchezze cinematografiche realizzate freneticamente a getto continuo, senza minima cura e attenzione. Sceneggiature deliranti (qui i protagonisti non compiono una sola azione logica), effetti speciali in pessima CGI (i ragni non c'entrano e infatti le creature, della dimensione d'un gatto paffuto, hanno forma ibrida tra quella di scorpione e pipistrello), recitazioni amatoriali da buona la prima e una cinematografia al limite del proponibile con derive d'indecente fotografia (soprattutto nel finale) tendente al nero totale. Jeffrey, anche produttore, è ormai inserito nel circuito distributivo dello streaming con la complicità di soggetti che hanno unicamente interesse a riempire il catalogo titoli, senza alcuna attenzione verso il pubblico.
Spider from the attic per ora è il più recente (ma non l'ultimo) di ben 9 film rilasciati durante il 2021, tutti con votazioni sull'imdb oscillanti tra 2 e 4, anticipato da:
Bats, HellKat, Cam girls, Conjuring the genie, Cannibal troll, Dragon fury, Hatched, The mutation, The curse of Humpty Dumpty. Come attendersi un buon prodotto sapendo che l'autore - coinvolto come produttore, sceneggiatore e regista - riesca a completare un film (ovviamente no budget) con ciclica cadenza mensile? Ma, domanda davvero inquietante: com'è possibile che nonostante la continua collezione d'insuccessi - pressoché costante con sola eccezione dell'esordio (The bad nun , 2018) - stia già lavorando su altri sei progetti? Con 22 titoli siglati in regia e altre 64 simili produzioni, Scott Jeffrey sta contribuendo a svalutare e sminuire non solo il genere horror, ma la fiducia e la credibilità nel circuito dei canali streaming che senza alcun minimo criterio selettivo propongono al pubblico, sempre con maggior frequenza, anche questa roba.
"I ragni sono rovinati
da pagine stupidissime
di esasperanti semplicisti:
li vedono con occhi da mosca,
li descrivono divoratori,
carnali, infedeli, viziosi.
Secondo me questo giudizio
si ritorce contro i giudici:
il ragno è un vero ingegnere,
un divino orologiaio."
(Pablo Neruda)
F.P. 15/11/2021 - Versione visionata in lingua inglese: (durata: 82'36")
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