Regia di Ernest B. Schoedsack vedi scheda film
"Gli ultimi giorni di Pompei"
di Ernest B. Schoedsackay;
diretto nel lontano 1935,e devo dire
che non mi è dispiaciuto nonostante
delle grossolane ingenuità narrative.
La storia tratta del fabbro Marco,
che dopo la perdita accidentale della
moglie e del figlio,diventa prima per
necessità,poi per lavoro un gladiatore
e diventa celebre.
Da quì incontra il piccolo orfano Flavio
e lo prende sotto la propria protezione,
con dei progetti molto grandi per lui,
ma lui alla maggiore età gli andrà contro,
distruggendo i suoi principi di potere
e denaro.
Bisogna dire che questo Film si riallaccia
al filone del "Peplum",ed è un prodotto
molto ambizioso del regista e la RKO,
gli diede la libertà di farlo,anche
grazie al suo amico Merian C. Cooper,
però purtroppo non è uno dei suoi migliori
Film che rimangono a mio avviso il mitico:
"King Kong" e "La pericolosa partita" che
sono ben più riusciti di questo.
Questa volta il regista miscela il
mitologico con la religione e fa
apparire Gesù nel suo cammino,
quando si reca in Giudea per diventare
ricco e fare soldi a palate grazie a
Ponzio Pilato.
Purtroppo questa parte è una delle
più deboli e patetiche di tutta
la pellicola,anche se è interessante
com'è vista questa figura,che la fa
raffigurare come una luce folgorante.
Da segnalare la direzione degli attori,
soprattutto di Preston Foster,
protagonista assoluto che tiene
bene la scena,Basil Rathbone
nella parte di Ponzio Pilato,
un duro ma non del tutto e
John Wood del figlio ribelle
che viene influenzato dalla
figura di Gesù sin da piccolo
per la sua miracolosa guarigione.
Inoltre il tutto è suggellato
dalle strepitose scenografie
molto realistiche di Van Nest Polglase,
che rendono epico il confezionamento del prodotto.
In conclusione un Film abbastanza
sufficiente,che è uno dei Kolossal
più ambizioni degli anni '30,che
a suo modo anticipa i fasti di
"Ben Hur",che comunque conferma
che Schoedsack era un grande regista,
per il modo che proponeva un suo
prodotto con un linguaggio narrativo
comprensibile da tutti.
Il mio voto: 6,5
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