Regia di Cesc Gay vedi scheda film
È estate e una città di mare si popola di ragazzi provenienti dalla vicina Barcellona. Due maschi hanno un rituale erotico (che chiamano per l’appunto “krámpack”) sospeso tra curiosità e tendenze omosessuali; due ragazze adolescenti si sentono attratte da loro. Tratto da un’opera teatrale di Jordi Sanchez, il film racconta con semplicità una stagione della vita in cui si è sospesi, in tutti i sensi: un ragazzo che diventerà omosessuale, un altro forse no, per tutti e quattro le prime esperienze erotiche sono intense ma non soddisfacenti. Colpisce nel film la volontà di uscire dai cliché del recente cinema spagnolo: non c’è traccia degli eccessi alla Almodóvar, ci sono invece dialoghi molto misurati e un lieve tocco da commedia nel raccontare una vicenda senza drammi, aperta come il suo finale. Le ragazze sono molto più intraprendenti dei loro coetanei, i quali vivono con maggiore tormento un’amicizia virile che ha per loro un significato profondamente diverso e navigano nel mondo scoprendo passo dopo passo i piccoli segreti della vita quotidiana (ad esempio, come possa essere complicato cucinare un piatto di pasta). Presentato al festival di Giffoni, dove uno degli interpreti (Fernando Ramallo) ha addirittura conseguito il premio alla carriera, “Krámpack” ricorda per certe atmosfere le commedie adolescenziali francesi, anche se il lavoro è tutto incentrato sulla sceneggiatura e non sul modo di raccontare.
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