Regia di Cesc Gay vedi scheda film
L'iniziazione (anche omo)sessuale di due ragazzini catalani. Accade tutto troppo in fretta in questo film che dimostra una volta di più la libertà e il coraggio del cinema spagnolo di affrontare tematiche che qui da noi, sempre grazie alla strippante presenza delle gerarchie ecclesiastiche, sono tabù. Però tutto suona un po' falso; questi ragazzini sono un po' troppo liberi (dalle regole dei genitori e anche mentalmente), un po' troppo audaci, un po' troppo fortunati, insomma un po' troppo. C'è qualche accento giusto, qualche spunto simpaticamente vitalistico, inserito in una struttura che fa il verso, sbeffeggiandolo, al film di Von Trier "Le onde del destino" (quella struttura in capitoletti annunciati da stacchi musicali); i ragazzi sono bravi ed anche le ragazze (a proposito, fa piacere sapere che la ragazzina che si vede nuda è del 1978 e quindi, benché dimostrasse molto meno, nel 2000 aveva già ventidue anni), e per di più sembrano usciti da una bella copia dei film sopravvalutati di Rohmer. Però quel loro rapporto con l'insegnante, la cuoca, lo scrittore, è troppo falso per non farci storcere il naso. E poi, dico la verità, non sono ancora riuscito a superare il disturbo che provo quando vedo due maschi che se lo mettono (seppur castamente) in quel posto.
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