Regia di E. Elias Merhige vedi scheda film
aCronaca delle riprese di “Nosferatu - Eine Symphonie des Grauens” diretto da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922. Un capolavoro dell’espressionismo non solo cinematografico. La montagna ha partorito un topolino, questo film dell’artista newyorkese E. Elias Merhige. Progetto intrigante, tutto incentrato sulla vulcanica personalità del maestro tedesco e sul presunto vampirismo del suo attore Max Schreck, che nella finzione è attratto dalla giugulare dei colleghi più che dal copione. Gli spunti affascinanti (come la messa a punto originale di spezzoni d’epoca montati con immagini rifatte ex novo) non riescono a bilanciare il tono saccente della ricostruzione. Didascalico, verbosissimo, inutilmente lento, “L’ombra del vampiro” butta al vento una bella occasione. Mehrige ha una scrittura compiaciuta e boriosa, della serie «sono bravo e ve lo dimostro così». Impressionante la mimetizzazione di Malkovich e Dafoe nei rispettivi caratteri. La loro recitazione sopra le righe resta comunque discutibile.
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