Regia di E. Elias Merhige vedi scheda film
Di Max Schreck, primo vampiro della storia del cinema, è risaputo che fece perdere le tracce di sè alla fine delle riprese di "Nosferatu", molto probabilmente tal diceria venne messa in giro per creare un alone di mistero e inquietudine attorno alla pellicola seminale di Murnau, che nel 1922 spaventò molti spettatori, e divenne un caposaldo del genere horror: è altrettanto risaputo che il cinema sul cinema non magnetizza l'interesse delle platee, ma se ogni tanto qualcuno intende girare un film sul mondo dei ciak e della celluloide, liberissimo ( ed "Effetto notte", dirà qualcuno? Vero, ci sono anche le eccezioni...) ma difficilmente la risposta di critica e pubblico sarà positiva. Willem Dafoe , sotto il trucco che riproduce il volto grottesco di Shreck è stato addirittura candidato all'Oscar, John Malkovich, nel ruolo di Murnau, raramente risulta convincente. Se come esercizio-esperimento sulla magia del cinema e dei suoi albori avventurosi "L'ombra del vampiro" non suscita un fervente interesse, come film d'orrore ha una trama risaputa e riconducibile ai tradizionali schemi di decimazione del gruppo iniziale. Ottenendo qualche sbadiglio, dopo un avvio non disdicevole, dirige Elias Mehrige, responsabile solo di un altro film successivamente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta