Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Uno squalo di Wall Street si sveglia la mattina di Natale e si ritrova sposato con la fidanzata che aveva lasciato tredici anni prima per seguire la propria strada. Un angelo travestito da teppistello ha voluto mostrargli quale sarebbe stata la sua esistenza: due bambini, un modesto lavoro nel negozio del suocero gommista, una casetta nel New Jersey e un cane ingombrante. All’inizio prova sconforto per la perdita del suo status economico, poi comincia ad affezionarsi ai semplici piaceri quotidiani al punto da non volersene staccare. È una specie di La vita è meravigliosa con protagonista Scrooge, quindi con la morale rovesciata: non si tratta di apprezzare la vita che si è vissuta realmente, ma quella alternativa che viene fatta intravedere. I difetti non mancano: il soggetto è banale, l’andatura traballante, la contrapposizione manichea; ma è un film che fa il suo sporco lavoro, ossia smuovere il cuore del pubblico. Accompagna in modo plausibile il protagonista alla scoperta di un mondo sconosciuto, gli fa guardare la moglie come se non l’avesse mai vista prima, lo fa crescere in consapevolezza. Evita il lieto fine più scontato, e lascia saggiamente aperta la possibilità che sia stato tutto un sogno (che anzi, stando ai fatti, mi sembra la spiegazione più probabile).
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