Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Ai tempi della sua uscita "L'ultimo bacio", che fu campione di incassi (e di discussioni) visse un autentico conflitto tra estimatori e detrattori. Adesso, a vent'anni di distanza, si può a mente fredda giudicarlo un buon film sull'eterna crisi dei trentenni (anche se oggi la lancetta sarebbe spostata almeno di dieci anni avanti...) stretti tra la voglia di libertà e la necessità (o meglio l'obbligo sociale) di mettere la testa a posto. Cosi' i "vitelloni" di Muccino sono alla fine preda del tempo, cercano in tutti i modi di fermare o di ritardarne l'incedere, ma nulla possono davanti all'esplosione delle passioni, cosi' come i loro genitori (ottima, a proposito, la Sandrelli) che di quello stesso tempo hanno solo rimpianti. Un film furbo ma efficace, a volte troppo precipitoso nel voler mettere troppa carne al fuoco tutta insieme, e con dialoghi ai limiti del comprensibile (a parte il bravo Accorsi), ma che ben riflette quel conflitto tra libertà (apparente) e dovere, quel bisogno di dare un senso alla vita senza venirne travolti.
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