Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Autentico "caso" cinematografico del cinema italiano,ha avuto un successo di pubblico inatteso e straordinario,e qualcuno ci ha visto riflessa la propria vita,o quella di persona che conosce,altri sono rimasti perplessi,alcuni ancora l'hanno attaccato.Il film di Gabriele Muccino che ha portato molte persone nelle sale,è un ritratto ben curato di una generazione al valico dei trent'anni,e rifugge,chi piu'vistosamente,chi piu'di nascosto,la "chiamata" alla responsabilizzazione,a integrarsi o semmai a smettere di prender tempo.E',in Muccino,molto spiccata la tendenza a far correre le scene una dietro l'altra:e il gioco affascina,non c'è che dire.Buone anche le performances degli attori,che si impegnano a rendere "normali" i loro personaggi,quasi presi dalla vita vera.Eppure,anche se comunque è da ritenersi un film riuscito,si ha la sensazione che l'autore,come i personaggi che porta sulla scena,e un po'deride e un po'compatisce, non sappia prendere una direzione .E cosi',anche per salvare il film dalle accuse di moralismo,infila la(giusta,ma prevedibile) scena finale con una promessa di tradimento da parte del personaggio piu'egoista e fatuo della pellicola,l'ottusa ragazza che ha sempre ragione di Giovanna Mezzogiorno.Ma c'era da aspettarselo...
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