Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
“Ho bisogno che ogni giorno succeda qualcosa di nuovo, per sentire che la mia vita va avanti”, quanto è vero … I film di Gabriele Muccino hanno avuto sempre un forte ascendente su di me. "L’Ultimo Bacio” è un film che mi travolge ogni volta che lo rivedo, mi mette in discussione, si intreccia con la realtà e con l'esperienza che conosco. È un film crudele e reale, forse aiuta a conoscere meglio quella generazione di persone che oggi hanno più di trent'anni e meno di quaranta, quelli che dicono: “Siamo fuori tempo massimo... venti anni sono pochi... quaranta anni sono tanti... adesso è il momento giusto!”
Apprezzo "L’Ultimo Bacio” perché ha una funzione esperienziale, interagisce con lo spettatore, permette allo stesso di riconoscersi in uno dei personaggi, aiuta a comprendere noi stessi, un nostro amico o forse un parente. Ci aiuta a riconoscere, desiderare o rifiutare una realtà. Scopre i nostri desideri e ci fa vedere quello che non vorremmo diventare. È un film sulla parabola della vita ed utilizza i trentenni come protagonisti che giungono a certe mete, a punti di svolta.
"L’Ultimo Bacio” è un piccolo gioiello che descrive crisi importanti e lo fa in modo perspicace e divertente. Parla di trentenni ma fa appello a persone di tutte le età, la sceneggiatura lavora sul panico e sul pathos di tutti i protagonisti; è un film CORALE.
Il film inizia e finisce con una festa di matrimonio, in mezzo c'è l'inferno e il paradiso:
- Giulia (Giovanna Mezzogiorno) e Carlo (Stefano Accorsi) convivono felicemente da tre anni, quando Giulia scopre di essere in dolce attesa, lei è entusiasta, lui entra nel panico schiacciato dal timore di assumersi le nuove responsabilità di padre …
- Alla notizia della dolce attesa Anna (una straordinaria Stefania Sandrelli), la mamma di Giulia, una donna di mezza età che si considera poco attraente, dopo 29 anni di matrimonio, crolla emotivamente, prende atto che di lì a breve verrà chiamata e considerata "NONNA” … e d'un colpo il suo sentirsi giovane insieme a tutta la sua vita sembrano scivolare via …
- Carlo conosce la diciottenne liceale Francesca (un'esplosiva e platinata Martina Stella), sensuale e innocente come qualsiasi uomo vorrebbe immaginarsi una liceale, l'effervescente Francesca prende una “cotta” per Carlo … tutto sembra capovolgersi e allora per Carlo crollano le certezze che si stanno formando, che si disciolgono così come ondeggiano le gonnelline della ragazzina …
- Gli amici di Carlo non sono meglio, né di alcun conforto; Adriano (Giorgio Pasotti) da sei mesi padre, crolla sotto il peso delle responsabilità e rimugina di andar via di casa, sua moglie Livia (Sabrina Impacciatore) è stravolta e depressa dai cambiamenti della vita che la maternità comporta …
- Paolo è depresso perché si sente un mediocre, irrealizzato e abbandonato dalla fidanzata …
- Alberto, single convinto, passa da un'avventura sentimentale all'altra come fossero bevute d’acqua, senza creare legami stabili, una vita senza radici …
“L'ultimo bacio” proietta lo sguardo dello spettatore nell'intimo dei protagonisti, tra alti e bassi, tra gioia, dolori e follia che si consuma con il dramma della vita. Non voglio considerarlo appartenente al genere della "commedia" italiana, ma è quasi puro melodramma. Dall'inizio alla fine il film è un pulsare continuo di pathos ed emozioni. E’ un giro sulle montagne russe delle emozioni, specie a quelle più forti che sono legate all'amore.
Quando la storia del film raggiunge il suo culmine comprenderemo che il vero AMORE è davvero un COMPROMESSO. E nel gioco dell'amore ci sono quelli che scappano via e quelli che decidono di incatenarsi.
Tutto questo amaro umorismo e il senso d'umanità nel film di Gabriele Muccino derivano da quei 115 minuti di caricaturale esagerazione . Per lo spettatore c'è una grande probabilità di riconoscere se stesso, un membro della sua famiglia , un buon amico. È un film dolorosamente divertente come la vita stessa. Il quadro che raffigura non è rassicurante, anzi tutt'altro. Gli uomini sono dipinti come egoisti e infantili. Le donne invece sono esigenti e dominanti. Eppure, mio malgrado, per la mia esperienza devo riconoscere che la realtà è molto più vicina alla finzione scenica del “L'ultimo bacio” di quanto ci illudiamo.
“L'ultimo bacio” è un film che piace alle persone passionali, perché parla di passioni e di una giovinezza che sfugge via. Si grida tanto in questo film e il cellulare sembra anche uno strumento per riverberare con più frequenza e intensità anche le urla. Ma forse la vita è proprio così …
Muccino ha un suo stile, un "marchio di fabbrica"! Le persone sono il suo bersaglio preferito, gli piace rappresentarci impantanati nei dilemmi della vita quotidiana. E’ stato il suo miglior film e sarà difficile ritornare a raggiungere tale apice.
Bellissima la colonna sonora di Paolo Buonvino!
Tutti gli interpreti sono perfettamente inquadrati nei personaggi, in particolare mi sono piaciuti per l'autenticità della loro interpretazione Stefano Accorsi e Stefania Sandrelli, quest'ultima perfetta incarnazione del suo personaggio tanto da non poterla distinguere da Anna, interpretazione sincera, solida e commovente, come nei tempi migliori di “Alfredo, Alfredo”, o più di recente con “La prima cosa bella” di Virzì.
“L'ultimo bacio” è un gioiello italiano, apprezzato più negli Usa che in patria.
“L'ultimo bacio” ci sbatte in faccia la vita e le nostre scelte. Scardina le nostre certezze e ci ricorda che siamo degli eterni Peter Pan (per fortuna) e ci fa “cagare” sotto dalla paura di essere imbrigliati da giornate frenetiche, dallo stress derivante dal lavoro e dei doveri che non sentiamo nostri, ma che altri ci assegnano. Siamo terrorizzati dal rischio di rimanere estranei al vero senso delle cose (o come direbbe Paolo Sorrentino alla “Grande Bellezza”, paurosamente evocata dalla giovinezza, anche in questo film)! Abbiamo paura di essere considerati dei “mediocri”!
e alla fine … “Eccoti qui decidi che la fase dell'eterna adolescenza è finita e che è ora di crescere e crescerai. E allora tutto cambia e questa volta cambierà. Avrai una casa più grande, la piscina, il garage col posto auto, il prato sempre curato, il portico fiorito e le porte smaltate, il cane che chiamerai Marx e la barca che chiamerai Giulia, avrai la salute assicurata, la vita assicurata, il frigorifero sempre pieno per non sentirti povero, un tappeto etnico per continuare a sentirti giovane e finestre da cui entra sempre il sole... e allora avrai la tua famiglia felice i tuoi bambini in salute e lei ... avrai lei... che ti ricorda tutte le cose belle che avete avuto... non è questo che avevi sempre sognato? …
… provo a guardarmi da fuori. E allora la mia vita non mi sembra niente male. In fondo non c'è nulla che mi manchi davvero, davvero nulla. E allora questa è la felicità? Io penso di sì”.
Quanto è vero questo film!
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