Regia di Art Stevens, Ted Berman, Richard Rich vedi scheda film
Gli anni 80 per la Disney furono particolari: la vecchia guardia lasciava il posto alla nuova generazione. I capi, i disegnatori, i registi che avevano fatto grande la Disney erano arrivati alla "pensione" ed i nuovi incalzavano. Red e Toby fu il primo film a nascere con queste due fazioni in contrasto. La conseguenza fu l'abbandono di Don Bluth (che in seguito lavorerà in proprio) insieme a diversi disegnatori (non Tim Burton che rimase fino alla fine). Questo atto portò la pellicola a ritardare di molti mesi l'uscita nei cinema. Il film è atipico per la produzione Disney; il concetto che c'è alla base è palesemente "nuovo" e più riflessivo (amicizia tra due cuccioli di specie diverse - volpe e cane, che una volta cresciuti, dovranno vedersela anche col proprio destino, scritto da madre natura). C'è quel gusto agrodolce che diviene più forte dopo la parola fine. L'impronta del cambiamento è già visibile e diverrà totale col successivo Taron. Dopo Basil l'investigatopo (altro capolavoro atipico) si ritornerà alle origini con Oliver & Company per poi prendere la nuova strada con la Sirenetta e trasformarsi nella Disney che oggi tutti conoscono e, ahimè, anche con l'obbiettivo (riuscito) di assuefare le masse e disneyficarle. Eppure, questi tre film rappresentano un tentativo di creare animazione "diversa" e nonostante siano considerati minori nella loro produzione è gran bel cinema.
Certo, teniamo a mente che in Giappone, nel 1978 (tre anni prima), c'era Chirin no sozu, di tutt'altro livello!
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