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Scusi, facciamo l'amore?

Regia di Vittorio Caprioli vedi scheda film

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La recensione su Scusi, facciamo l'amore?

di mm40
3 stelle

Lallo, giovane, piacente e benestante, sale da Napoli, dove vive, a Milano per il funerale del padre. Conosce così da vicino le ricche signore con cui il genitore se la spassava e decide di approfittare dell'occasione per prendere il posto paterno. Finchè si innamora di una ragazza, che naturalmente è quella sbagliata.

 

Fra i tanti filoni sotterranei, diciamo così, cioè meno palesi che hanno attraversato il cinema nostrano, c'è anche quello degli Scusi. Tutto comincia con il film che Alberto Sordi gira nel 1966 sul tema del divorzio: Scusi, lei è favorevole o contrario?; da lì in avanti, per alcuni anni, usciranno svariati lavori con il medesimo incipit nel titolo. Scusi, facciamo l'amore? è presumibilmente il secondo in ordine d'arrivo. E anche la terza regia in solitaria per Vittorio Caprioli (a cui si aggiunge I cuori infranti, diretto a metà con Gianni Puccini nel 1963), questo quadretto satirico della borghesia nordica del Belpaese con protagonista il giovane, ma già affermato Pierre Clementi. Scritto dal regista, che per una volta sceglie di non comparire sulla scena, da Franca Valeri (a cui è affidato un ruolo minore) e da Enrico medioli, il film non coglie realmente nel segno più di tanto; la presupposta ferocia che dovrebbe animare il racconto si disperde più che altro in piccole caricature innocenti e in qualche macchietta che lascia il tempo che trova. Fra gli altri interpreti, Beba Loncar, Massimo Girotti, Valentina Cortese, Edwige Feuillere, Claudine Augere (la coproduzione italo-francese è nell'aria, osservando i cognomi); musiche poco ispirate per essere di Ennio Morricone, specie in quel periodo. La confezione è nel complesso apprezzabile, ma la sostanza di fondo è un po' evanescente. 3,5/10.

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