Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Accolto freddamente da molti critici, secondo me è migliore della sua fama, pur rimanendo opera minore nel canone Bergmaniano. La costruzione narrativa frammentata in blocchi distinti e disposti in un ordine non cronologico è un pò faticosa da seguire, ma il caso clinico è sviscerato in profondità e riesce a dare i brividi. Film pessimista che dipinge una condizione umana per certi versi atroce : lo fa in maniera fredda ma lucida, senza tirarsi indietro di fronte a tematiche difficili e scottanti. I personaggi di Peter e Katarina Egerman apparsero per la prima volta in una sequenza di Scene da un matrimonio, come esempio di coppia divorata dall'infelicità e dalla nevrosi : qui la negatività si è ancor più radicalizzata, tanto da sfociare nella follia e nell'omicidio. La fotografia è in bianco e nero e riproduce efficacemente le atmosfere desolate della vicenda. voto 7
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