Regia di Juzo Itami vedi scheda film
Tampopo è un film giapponese del 1986; scritto, diretto e prodotto da Juzo Itami (distribuito dalla Toho).
Sinossi: Goro ed il suo giovane collega Gun, sono due camionisti perennemente in viaggio con una passione spasmodica per la cucina; una sera si fermano a mangiare ramen in una piccola taverna gestita dalla signora Tampopo; la donna ci mette molto impegno ma la sua attività sta andando a rotoli, per questo motivo Goro decide di fermarsi ad aiutarla a rilanciare il suo ristorantino...
Tampopo fin dalla sua uscita si è guadagnato gli oneri del pubblico e della critica assurgendo in poco tempo a titolo di cult movie grazie al sapiente ed a tratti estroso lavoro di Juzo Itami, in un periodo storico in cui il cinema giapponese rischiava di affondare di fronte all'espansione dell'universo videoludico e della televisione, oltre a far fronte alla chiusura di numerose sale cinematografiche e di alcune prestigiose Major come la Daiei Kabushiki-gaisha (fallita nel 1971); tuttavia la commedia cinematografica, riusciva ancora a fare breccia nel cuore degli spettatori giapponesi, soprattutto quando realizzata da volti noti come Itami, che pur essendo solo alla seconda regia aveva un curriculum d'attore di tutto rispetto.
Uno dei primi elementi di originalità riguardante Tampopo è da individuare nella sua struttura narrativa alquanto inedita, che opta per l'inserimento di alcuni stilemi tipici degli spaghetti western come la rappresentazione di un eore buono e solitario con un proprio senso di giustizia, pronto a tutto pur di salvare una fanciulla indifesa; questi archetipi tuttavia sono messi in scena con assoluta originalità in un'ottica ironica a tratti dissacrante; lo stesso regista ha definito il suo film come un "ramen-western".
L'intreccio inoltre è scandito dalla presenza di alcuni frammenti narrativi, dei veri e propri sketch che per quanto interessanti ed eccentrici (a breve ci ritorneremo) non presentano nessun collegamento con l'intreccio principale, inseriti in maniera brusca ed improvvisa stonano un po' dal momento che siamo pur sempre di fronte ad un film sulla carta "convenzionale" (su questo aspeto Juzo Itami poteva fare qualcosina di più, optando ad esempio per alcune dissolveze diverse, ed ellissi meno brusche).
Juzo Itami nel corso della sua breve filmografia [ufficialmente si è suicidato nel 1997 in seguito ad uno scandalo sessuale dal quale si subito dichiarato estraneo, detto questo non sono pochi quelli che pensano che in realtà sia stato ucciso dalla malavita locale; in passato il regista aveva subito un agguato dopo aver beffeggiato la Yakuza in un suo film]
si è sempre contraddistinto per realizzare commedie estremamente ironiche e satiriche, analizzando svariati difetti della società contemporanea e questo film lo conferma pienamente.
Andando con ordine, merita subito di essere citato l'inizio dell'opera: Itami ambienta la sua prima sequenza all'interno di un cinema, focalizzandosi su due appariscenti soggetti (un possibile capo yakuza e la sua compagna) che poi rivedremo più volte nel corso del film; il soggetto maschile prima di prendere posto, si rivolge direttamente verso noi spetattori evidenziando alcuni fastidiosi vizi degli spettaori, come quello di fare rumore mentre sgranocchiano pop-corn; subito dopo si accomoda, ed ecco che il film che sta visionando in realtà è proprio il nostro Tampopo.
Come appena scritto rivedremo più volte nel corso del film questi soggetti, due amanti del cibo e soprattutto dell'erotismo; con loro in scena, qualsiasi pietanza può trasformarsi in uno strumento di piacere, ed il tutto viene enfatizzato dalla regia di itami che rimanda al genere del pinku-eiga, in quel periodo molto di voga, ma contraddistinto da un'estrema eleganza alla Nagisa Oshima.
Dal pinku-eiga si passa con nonchalance agli spaghetti western, a tal proposito originale la prima rissa del film; il protagonista Goro dopo aver assistito ad alcuni comportamenti poco eleganti di un manigoldo ai danni di Tampopo, decide di dargli una lezione con schiaffoni a più non posso, tuttavia noi questo non lo vediamo o meglio il rumore degli schiaffi è ben udibile (fuori campo sonoro) ma la regia mostra altro e gtramite un movimento selettivo osserviamo lo sguardo allibito della donna e del figlioletto.
A metà del film i due contendenti riprenderanno lo scontro ma in un luogo diverso così come sarà diversa la regia; questa volta la rissa ci viene mostrata in tutta la sua interezza, inizialmente Itami opta per un piano sequenza con macchina da presa fissa ad altezza tatami (soluzione tipica del cinema giapponese per le scene di conversazione non certo per le scazzottate) con i due protagonisti in profondità di campo, in seguito il regista passa alla macchina da presa a mano (log take) seguendo da vicino i due rivali come se stessimo assistendo ad un combattimento di boxe, la sequenza infine si conclude con un movimento estensivo, abbandonando progressivamente i soggetti fino a proporre un'inquadratura a piombo (in seguito Itami ci mosterà la conclusione dello scontro).
Il regista gioca in continuazione con i diversi generi cinematografici, quindi non sorprendetevi di assistere a sequenze comico demenziale alla Takeshi's Castel, passando per la spy-story (nello specifico spionaggio industriali) fino ad arrivare al dramma nudo e crudo con la morte di una madre; qui il regista ci parla del gravissimo probelma denominato karoshi, ossia la morte per troppo lavoro. Continuando sul versante critico, il regista inoltre si scaglia contro l'incredibile dinamicità e propensione al lavoro del giapponese medio (il tutto ovviamente può portare al karoshi) che non ha neppure il tempo di mangiare in pace poichè deve tornare a produrre, per questo motivo Tampopo viene cronometrata mentre serve il ramen, poichè ogni secondo è prezioso.
Infine due paroline sul cast: Goro è interpretato da Tsutomu Yamazaki, attore molto stimato da Akira Kurosawa (visto recentemente in //www.filmtv.it/film/58406/shield-of-straw-proteggi-l-assassino/recensioni/915077/#rfr:film-58406), mentre il suo aiutante Gun è un giovane Ken Watanabe (ormai famosissimo pure in occidente) infine Tampopo è interpretata da Nobuko Miyamoto, moglie del regista Juzo itami.
Film da vedere assolutamente.
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