Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Il terremoto sconvolge l'entroterra umbro. Nel paesino di Cacchiano le famiglie sono costrette a rifugiare in container e abitazioni improvvisate, in attesa di un sempre più lontano 'domani' nel quale ritornare alla normalità.
La vita continua anche dopo la tragedia. Una morale buonista, insulsa e soprattutto falsa: cosa dovrebbe pensare, alla visione di un film come Domani, una persona la cui vita è stata devastata irreparabilmente dal terremoto che colpì l'Umbria nel 1997, o da qualsiasi altra catastrofe naturale dal simile impatto? Il sesto lungometraggio a soggetto firmato da Francesca Archibugi, anche autrice della sceneggiatura, è un trionfo dei buoni sentimenti di facciata, dell'ipocrisia sopra le righe al pari di tante altre iniziative estemporanee messe in piedi per aiutare le vittime di questo genere di sciagure, che lasciano sostanzialmente il tempo che trovano e cessano di occuparsi e preoccuparsi della drammatica situazione nell'istante in cui si concludono. Ricostruire interi paesi, riportare un 'domani' a queste persone richiede ben altro che un film dai toni lievi e fumettistici come questo, con personaggetti stereotipati e situazioni, spruzzate di ironia, da fiction televisiva, banali e facilmente recepibili da qualsiasi pubblico. Alti e bassi nel cast: Ornella Muti, Valerio Mastandrea, Ilaria Occhini, Gisella Burinato, Raffaele Vannoli, con una particina per Paolo Taviani, alla prima e unica esperienza come attore su un set. Un film fisiologicamente sbagliato, dopo del quale la Archibugi si terrà lontana dal cinema per sei lunghi anni, fino a Lezioni di volo, del 2007. 3/10.
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