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Speak No Evil

Regia di Christian Tafdrup vedi scheda film

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La recensione su Speak No Evil

di orsotenerone
6 stelle

Questo film è una coproduzione olandese e danese. 

La pellicola risulta abbastanza riuscita dal punto di vista tecnico, meno nella sceneggiatura.

Il montaggio è superlativo, con un cambio di scene mai banale e anche i dialoghi sono decisamente ben realizzati. 

Molto bene anche la recitazione: seppur io non conosca gli attori danesi e olandesi, devo dire che hanno interpretato in maniera egregia le loro parti.: cosa che non era facile, perché i personaggi hanno più sfaccettature e hanno bisogno anche di tempo per essere compresi dallo spettatore.

Il regista con i giusti movimenti della macchina da presa aiuta molto la realizzazione di questo film; viaggia tra un’inquadratura e l’altra, tra la libertà e la claustrofobia, tra le difficoltà e l’entusiasmo. 

I problemi stanno soprattutto nella sceneggiatura, che in certi momenti sembra quasi troppo banale. Probabilmente questa banalità è voluta dal regista stesso: ma non aiuta a rendere il film perfetto. 

Quel “speak no evil” non è certamente riferito al tipo di gergo usato, o a problemi fisici, piuttosto si parla della mentalità troppo perbenista dei popoli danesi e olandesi, ed in maniera particolare della borghesia.

Quella borghesia che viene ben descritta dal regista e che trova in queste due famiglie l’apice del nulla. 

Usare il “non reagire” e il “politicamente corretto” per andare avanti, nonostante tutto e non aver la forza e il coraggio per optare per scelte più drastiche per cambiare, per essere diversi. 

Speak no Evil: le accuse del film

È questo il succo dell’accusa che vuole fare questo film. Accusa che è centrata al mondo danese e olandese, ma che nulla vieta di spostare su altri lidi.

Il regista accusa la società, (in primis danese e olandese) di non aver le palle e il coraggio di reagire: rimanendo stabili in quel limbo fatto di povertà mentale.

Emblematica l’ultima scena di “Speak no Evil” in cui la famiglia danese chiede alla famiglia olandese perché hanno fatto questo e la risposta è “perché ce l’avete permesso”. 

Questa risposta crea una nudità come quella di Adamo ed Eva, ma la coppia danese invece di vagare nel giardino dell’Eden, crolla verso l’oblio di una società compromessa da troppe seghe mentali.

 
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