In vacanza in Toscana, una famiglia danese fa amicizia con una famiglia olandese. Mesi dopo, la coppia danese riceve dagli olandesi l'invito a far visita loro nella loro casa di campagna, decidendo di accettare la proposta e di passare lì il fine settimana. Tuttavia, non passa molto tempo prima che la gioia del ricongiungimento lasci il posto ai malintesi. La situazione sfugge pian piano di mano quando gli olandesi si rivelano molto diversi da ciò che hanno finto di essere. I danesi si ritroveranno così intrappolati in una casa in cui non avrebbero mai dovuto entrare.
Horror quasi privo di violenza fisica, eppure terribile e disturbante, gioca al gatto col topo con battute dei protagonisti che aprono la strada ad accadimenti opposti a quello che recitano (cosa vuoi che succeda, con me sei al sicuro...). Voto: 4 stelle e mezza (2024)
Derivativo ma comunque potente e disperato, richiede, rispetto ad Haneke, un'accettazione dell'inverosimile maggiore perché il modo in cui la famiglia danese china la testa è davvero da babbei. Avercene però. Ottimo.
magistrale e spietato; di una crudeltà che può essere solo umana; un film che non avrei creduto o potuto pensare e che non stancherò rivederlo, perchè non importa come finisce, ma importano gli abissi e gli orrori che autorizziamo, che avalliamo col sorriso.
Si aspetta sempre che succeda "qualcosa", ma il qualcosa é lì, é lui che guarda lo spettatore (solo i due sciroccati danesi non se ne accorgono). Comunque, più "horror" di non pochi altri. Voto: 6+ (sei più).
Veramente superficiale, ma un horror agghiacciante non manca: paghi tu, un conto salato per schifezze gourmet che hanno scelto per te in una locanda dove gli sbafatori ti hanno invitato, e condotto. Da brividi.
Non fa paura per niente, le malcapitate vittime hanno comportamenti insensati e contraddittori (all'inizio vogliono andarsene per motivi abbastanza banali, poi accettano supinamente cose ben peggiori), manca qualsiasi filo logico.
Voto: 3/10
Una buona scrittura aumenta l'angoscia della situazione molto gradualmente e la psicologia dei personaggi rende credibile il comportamento dei malcapitati, sempre in bilico tra malinteso e paranoia. Il finale è agghiacciante, ma solo l'ultimissima inquadratura spiega tutto. Voto 7.
Macabro, lugubre, cinico, cattivo, ansiogeno.
Quando finisce hai una sensazione di malessere addosso, hai pensieri brutti.
Questo l'obiettivo del regista. Farti soffrire. immedesimarti ed avere paura.
Proprio una gran visione
Peccato che un utente qui dentro abbia deliberatamente spoilerato rovinandomi il finale, maledetto!
Stile nordico secco e affilato come sempre, che fuori di ogni metafora affronta il tema della debolezza umana di fronte alle forze di un destino cui sembra inutile ribellarsi. Non esaltante ma intrattiene. Raccomandato a chi apprezzi il cinema scandinavo.
La tela del ragno è un ordito che richiede pazienza artigianale ed uno schema ricorrente e questo thriller tripartito sembra ricapitolarne le fasi,alternando ai due buoni momenti iniziali un sottofinale di arrischiati simbolismi inferici che vanifica persino lo scioccante disegno globale. C'è del marcio in Danimarca...o in Nederlandia, fa l'istess!
Dalla Danimarca un raggelante noir con svolta finale inattesa e nichilista. L'assenza d'una giustificazione, d'un perché, alle azioni degli spietati assassini, rende ancor più inaccettabile la conclusione. ll nuovo Martyrs tira in causa la borghesia del nuovo millennio e il mai risolto conflitto dei vicini simili che si odiano (danesi e olandesi).
La famiglia danese composta da Bjørn (Morten Burian), sua moglie Louise (Sidsel Siem Koc) e la loro piccola figlia Agnes (Liva Forsberg), durante una breve vacanza in Toscana, fa la conoscenza di un'altra famiglia olandese: Patrick (Fedja van Huêt), la moglie Karin (Karina Smulders) e il loro piccolo Abel (Marius Damslev). Rientrati in Danimarca, Bjørn e… leggi tutto
Tu vuo’ fa’ ‘o Haneké, o: dell’estinto istinto di sopravvivenza. - Noi danesi siamo stati sommersi per metà dall’ultima glaciazione, quella del Würm, mentre voi nederlandesi ancora manco esistevate! - Ma che c’entra questo mo’? Perché ce lo state a di’? - Perché ce lo state lasciando fare!… leggi tutto
PRIME VIDEO
"- Perché ci avete fatto questo?
- Perché ce lo avete lasciato fare...".
Una spensierata vacanza estiva in Toscana permette ad una famiglia danese composta da due giovani genitori ed una bimba, di fare amicizia con un'altra di origine olandese, formata da una coppia affiatata e spiritosa ed un bimbo un po' taciturno ma assai educato.
Quando questi ultimi si… leggi tutto
Per me, uno dei film più sconvolgenti degli ultimi anni. Il regista danese Christian Tafdrup, ci porta in poco più di 1 ora e mezza, in un viaggio tra la follia, la fredda cattiveria, l'incredulità e lo stupore: in un viaggio in Toscana, una giovane coppia danese con una piccola figlia, fa la conoscenza di una simpatica coppia olandese, che li invita a visitarli in Olanda e…
Mi aspettavo un finale diverso. Mi aspettavo che almeno la figlia venisse salvata, scoperte le vere intenzioni dei loro "amici". Mi aspettavo che il padre (perfetto idiota!) spiegasse alla moglie il motivo che lo ha indotto a fuggire nottetempo per la seconda volta e facesse di tutto per portare in salvo la figlia, quantomeno. Invece, finisce fuori strada e-da perfetto idiota-molla moglie e…
Questo film è una coproduzione olandese e danese.
La pellicola risulta abbastanza riuscita dal punto di vista tecnico, meno nella sceneggiatura.
Il montaggio è superlativo, con un cambio di scene mai banale e anche i dialoghi sono decisamente ben realizzati.
Molto bene anche la recitazione: seppur io non conosca gli attori danesi e olandesi, devo dire che hanno…
Ho qualche remora a consigliare un film come questo che, pur essendo un piccolo gioiello, è tanto disturbante da sovrastare tutto il resto. Talvolta il fastidio potrebbe davvero oscurare le analisi più lucide che invece fanno di questo film un affresco lirico che non lascia scampo. Sotto accusa il perbenismo, le cose non dette, l'ipocrisia, le convenzioni. A questo si aggiungono…
Sono d'accordo con chi dice che più che un horror "Speak No Evil" è un film drammatico. Il film si lascia guardare, ho visto di peggio. Ciò che mi ha dato più fastidio è la passività del padre nelle fasi finali. Quando capisce con chi ha a che fare potrebbe aggredire l'altro uomo o rubargli le chiavi dell'auto quando si ferma per fare pipì, invece…
ci sono ancora per fortuna i film che ti lasciano addosso quel senso di malsano spaesamento, un brivido freddo di essere scoperto, nudo, alla mercè.
la famiglia danese più che essere diventata amica di quella olandese, è stata adocchiata.
fin dalla prima volta quando il marito olandese(patrick) si avvicina a al marito danese(bjorn), per chiedere se lo sdraio …
Low budget che segue l'esempio di Funny Games. Struttura narrativa piuttosto frammentaria. Non succede praticamente niente fino ala fine, sebbene serpeggi una tensione costante. Epilogo crudele che rivela il problema del ragazzino e svela la natura dei due olandesi. Più drammatico che horror con molti tempi morti. Buone le musiche e le interpretazioni. Perverso.
Non avevo ancora visto il film di Tafdrup, ma sono sincera, perché non ne sapevo nemmeno l'esistenza, l'ho fatto sulla scia del remake di James Watkins con il talentuoso McAvoy in uscita nelle sale a breve. Non so come sarà quello di Watkins ma quello di Tafdrup per quanto mi riguarda, spacca. Ti lascia davvero interdetto, è fatto bene, mi è piaciuta la regia, la…
Durante una favolosa vacanza in Toscana, Bjørn e Louise insieme alla piccola Agnes fanno la conoscenza di Patrick, Karin e del piccolo Abel. Bjørn e Louise tornati in Danimarca, qualche mese dopo, ricevono dalla famiglia olandese l’invito di raggiungerli per un weekend. Inizialmente titubanti Bjørn e Louise si lasciano convincere dalla prospettiva di un viaggio e dalla…
Durante una vacanza in Toscana, una coppia di turisti danesi, con figlia al seguito, conosce una famiglia olandese. Più tardi, quest'ultima invita i nuovi amici a trascorrere qualche giorno a casa loro. Ben presto si capisce che la coppia ospitante nasconde qualcosa di estremamente inquietante. Se metti insieme - in una situazione in cui hai a disposizione tutti gli indizi per capire che…
Inspiegabile che questa ciofeca -scopiazzatissima, ho visto lo stesso scenario svariate volte, tanto che ho detto alla mia compagna: "Vedrai che nella scena finale ci saranno i due olandesi in Toscana con Agnes"- raggiunga la sufficienza. Abbiamo tutti i clichés degli horror di questo tipo sull'idiozia e i comportamenti contraddittori delle vittime: che prima vogliono fuggire in piena…
La cosa veramente incredibile è come io non riesca, probabilmente per la prima volta in vita mia, a formulare un giudizio netto e preciso sul film di Christian Tafdrup; a dire se Speak No Evil mi è realmente piaciuto o meno.
Una cosa, piuttosto, è certa: non mi era mai capitato prima d'ora che, da un punto di vista "orrorifico", il finale di un film…
Terzo film per un giovane regista danese, Christian Tafdrup, che si è già fatto notare con l'esordio, "Parents", che ha riscosso vari premi in patria e fuori. "Speak No Evil", a dispetto del titolo internazionale, è un prodotto totalmente nord europeo, olandese e danese, ed è lo stesso Tafdrup ad averlo sceneggiato. Film interessante, un thriller per buona parte della…
PRIME VIDEO
"- Perché ci avete fatto questo?
- Perché ce lo avete lasciato fare...".
Una spensierata vacanza estiva in Toscana permette ad una famiglia danese composta da due giovani genitori ed una bimba, di fare amicizia con un'altra di origine olandese, formata da una coppia affiatata e spiritosa ed un bimbo un po' taciturno ma assai educato.
Quando questi ultimi si…
Una famiglia danese, ospite a casa di una coppia di olandesi con uno strano figlio affetto da un disturbo della parola, vedrà trasformarsi il proprio soggiorno di svago in un incubo.
Speak No Evil è un film che riesce ad aumentare la tensione molto lentamente, di scena in scena, catturando lo spettatore nella stessa tela di ragno in cui finiscono gli sventurati…
TUTTO è SENZA SENSO
Premetto non sono amante degli horror ma se sono ben fatti ti lasciano senza fiato, qui invece il tutto ti lascia senza senso. La trama è questa: una coppia danese con la piccola Agnes, incontra una coppia olandese con il figlio muto Abel in una vacanza in tascana . Dopo un po di mesi, la coppia danese riceve un invito per passare un…
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Commenti (20) vedi tutti
Horror quasi privo di violenza fisica, eppure terribile e disturbante, gioca al gatto col topo con battute dei protagonisti che aprono la strada ad accadimenti opposti a quello che recitano (cosa vuoi che succeda, con me sei al sicuro...). Voto: 4 stelle e mezza (2024)
commento di robynestaAl di sotto delle aspettative, diseducativo e dal finale insulso. Si salva solo la fotografia.
leggi la recensione completa di 1ASCENTDerivativo ma comunque potente e disperato, richiede, rispetto ad Haneke, un'accettazione dell'inverosimile maggiore perché il modo in cui la famiglia danese china la testa è davvero da babbei. Avercene però. Ottimo.
commento di Aaanton71“Inguardabile”, lirico e perfetto
leggi la recensione completa di siro17magistrale e spietato; di una crudeltà che può essere solo umana; un film che non avrei creduto o potuto pensare e che non stancherò rivederlo, perchè non importa come finisce, ma importano gli abissi e gli orrori che autorizziamo, che avalliamo col sorriso.
leggi la recensione completa di zombiSi aspetta sempre che succeda "qualcosa", ma il qualcosa é lì, é lui che guarda lo spettatore (solo i due sciroccati danesi non se ne accorgono). Comunque, più "horror" di non pochi altri. Voto: 6+ (sei più).
commento di Roberto MorottiInquietante.
leggi la recensione completa di CinepolisVeramente superficiale, ma un horror agghiacciante non manca: paghi tu, un conto salato per schifezze gourmet che hanno scelto per te in una locanda dove gli sbafatori ti hanno invitato, e condotto. Da brividi.
commento di PieroMai fidarsi degli sconosciuti VERISSIMO Voto 7 Perché meglio di altre merde pseudo horror che ho visto recentemente
commento di PepsinaPer 65' non accade proprio nulla poi i successivi 25' sono alquanto "oscuri".voto.2.
commento di chribio1Angosciante 7
commento di Daniel7373paNon fa paura per niente, le malcapitate vittime hanno comportamenti insensati e contraddittori (all'inizio vogliono andarsene per motivi abbastanza banali, poi accettano supinamente cose ben peggiori), manca qualsiasi filo logico. Voto: 3/10
leggi la recensione completa di California Mountain SnakeUna buona scrittura aumenta l'angoscia della situazione molto gradualmente e la psicologia dei personaggi rende credibile il comportamento dei malcapitati, sempre in bilico tra malinteso e paranoia. Il finale è agghiacciante, ma solo l'ultimissima inquadratura spiega tutto. Voto 7.
commento di ezzo24Film sconclusionato e inverosimile. Voto 0
commento di Bladerunner76Macabro, lugubre, cinico, cattivo, ansiogeno. Quando finisce hai una sensazione di malessere addosso, hai pensieri brutti. Questo l'obiettivo del regista. Farti soffrire. immedesimarti ed avere paura. Proprio una gran visione Peccato che un utente qui dentro abbia deliberatamente spoilerato rovinandomi il finale, maledetto!
leggi la recensione completa di OttiperottiStile nordico secco e affilato come sempre, che fuori di ogni metafora affronta il tema della debolezza umana di fronte alle forze di un destino cui sembra inutile ribellarsi. Non esaltante ma intrattiene. Raccomandato a chi apprezzi il cinema scandinavo.
commento di marco lun tourbillon di avvenimenti deprimenti e sconclusionati voto zero
leggi la recensione completa di ilpuntoParteggiar per gli umani mostri.
leggi la recensione completa di mckLa tela del ragno è un ordito che richiede pazienza artigianale ed uno schema ricorrente e questo thriller tripartito sembra ricapitolarne le fasi,alternando ai due buoni momenti iniziali un sottofinale di arrischiati simbolismi inferici che vanifica persino lo scioccante disegno globale. C'è del marcio in Danimarca...o in Nederlandia, fa l'istess!
commento di maurizio73Dalla Danimarca un raggelante noir con svolta finale inattesa e nichilista. L'assenza d'una giustificazione, d'un perché, alle azioni degli spietati assassini, rende ancor più inaccettabile la conclusione. ll nuovo Martyrs tira in causa la borghesia del nuovo millennio e il mai risolto conflitto dei vicini simili che si odiano (danesi e olandesi).
leggi la recensione completa di undying