Regia di Jimmy Sangster vedi scheda film
Capitolo che continua la saga dei Karnstein, iniziata dal primo episodio "Vampiri amanti" con la stupenda Ingrid Pitt.
Naturalmente, gli horror della Hammer sono per la maggior parte dotati di grande suggestività, solo che in questo caso, la storyline un po' sconclusionata, causa che alcune sequenze risultino poco approfondite e meno interessanti di quel che avrebbero potuto essere. Offrono inoltre una tensione fittizia che si dissolve presto a causa di risvolti inaspettati e superficiali. Infatti, proprio nei momenti in cui ci si aspetta di assistere a dei colpi di scena si rimane delusi perchè non succede un bel nulla, tipo quando vengono trovati i corpi di alcune persone morse da una vampira che invece di risvegliarsi all'improvviso e mostrare la loro nuova natura di creature ormai infette, non riprendono mai conoscenza dando l'impressione di essere morte per sempre veramente. La trama quindi, questa volta è meno densa di situazioni intriganti, ma è semmai più ricca del necessario di erotismo saffico (che comunque nella versione italiana non si nota perchè certe scene sono state tutte censurate) mostrato a gran dosi comunque monotone e di poco effetto.
La protagonista è sempre Mircalla, la dannata, ma bellissima creatura della notte conosciuta secoli prima come Marsilla e poi Carmilla, che riesce sempre a risorgere grazie a dei riti di magia nera.
Fanno ancora da padrone le affascinanti ambientazioni gotiche, ma il cast questa volta è meno incisivo e non si può negare che tutto in realtà appare più fiacco e riciclato, oltre che ambiguo ed irrisolto. Mircalla poi in questo caso è poco caratterizzata e tenta di incutere soggezione più attraverso il suo sguardo ipnotico che attraverso l'esibizione dei suoi denti aguzzi, ma la sua bisessualità non incuriosisce e non intriga più di tanto perchè non convince molto. Ingrid Pitt risultava sicuramente più accattivante ed intensa in questo ruolo.
In definitiva non è un brutto film, ma si poteva far di meglio lavorando con maggiore diligenza sulla sceneggiatura (purtroppo un po' povera d'idee) e sulla caratterizzazione dei personaggi.
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