Tony Petrocelli è un giovane avvocato americano la cui vita professionale sembra confinata tra le piccole cause di provincia. Un giorno accetta la difesa del dottor Jack Harrison accusato di aver ucciso la moglie. Tutte le prove sono contro il suo assistente e la giuria lo condanna all'ergastolo. Petrocelli riesce tuttavia a far riaprire il processo presentando una versione dei fatti altrettanto valida di quella dell'accusa.
Note
L'opera è uno dei classici film processuali dove l'abilità sta tutta nel costruire una sceneggiatura che regga i tempi del dibattimento. Da questo film di Sidney J. Furie venne tratta la serie televisiva Petrocelli
La rappresentazione mi(s)tica del sistema giudiziario americano.A dir la verità è un sistema giudiziario un po'troppo incensato a parole mentre se uno va a vedere i fatti c'è molto da migliorare e questa pellicola pur con i suoi limiti d'età sta a dimostrarlo.In questo film la caratterizzazione vincente è quella dell'avvocato protagonista,il giovane Petrocelli,brillante sofista della parola… leggi tutto
Ma sì dai, ci sta dentro, anche se l'impressione è che questo film voglia essere una sviolinata nei confronti del diritto giudiziario americano o una riflessione sul confine sottile, in tribunale, tra colpevolezza e innocenza. Non sembra altro, dato che ci lascia senza colpevole/i, mentre un legal-drama che si rispetti non dovrebbe mai "tradire" in siffatta maniera lo spettatore. leggi tutto
Questa play sugli errori cinematografici è una risposta scherzosa a quella dell'amico Bob che mi ha anticipato.Questa è una raccolta assolutamente personale,anzi credo che questi errori non siano nemmeno tanto…
La rappresentazione mi(s)tica del sistema giudiziario americano.A dir la verità è un sistema giudiziario un po'troppo incensato a parole mentre se uno va a vedere i fatti c'è molto da migliorare e questa pellicola pur con i suoi limiti d'età sta a dimostrarlo.In questo film la caratterizzazione vincente è quella dell'avvocato protagonista,il giovane Petrocelli,brillante sofista della parola…
Ma sì dai, ci sta dentro, anche se l'impressione è che questo film voglia essere una sviolinata nei confronti del diritto giudiziario americano o una riflessione sul confine sottile, in tribunale, tra colpevolezza e innocenza. Non sembra altro, dato che ci lascia senza colpevole/i, mentre un legal-drama che si rispetti non dovrebbe mai "tradire" in siffatta maniera lo spettatore.
Titolo italiano, una volta tanto, buono, anche se troppo esplicativo, mentre quello in inglese troppo generico. Sceneggiato anche dallo stesso regista, che poi ha ottenuto i suoi meriti maggiori intorno a questi anni, scadendo poi nella routine più mediocre. Il film ha diverse doti di originalità: un tono leggero, che fa capo al personaggio principale, ma non nasconde i problemi che…
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