Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Nella Danimarca medioevale, in cui imperversa la peste, un cavaliere e il suo scudiero fanno ritorno dalle Crociate ed osservano a quale livello è arrivata la regressione umana dei timorati di Dio, intenti ad autoflagellarsi per pubblica ammenda e a bruciare ipotetiche streghe. I due, uomini prodi e saggi, osservano con stupore e angoscia il tutto, pur differendo fra di loro: Antonius, il cavaliere, è un uomo di fede ma assalito dal cruccio se Dio esista o meno e desideroso di saperlo prima che la Morte venga a prenderlo; lo scudiero Jons è cinico e disincantato, dotato di forte capacità critica.
I due incontrano una famigliola di attori di strada, i quali sembrano aver trovato, senza saperlo, la via della salvezza, godendosi piccole cose come la primavera, il loro degradante mestiere giullaresco e il loro bambino piccolo, mentre la peste e la paura di Dio e del diavolo scorrono loro addosso come l'acqua.
Sullo sfondo, emergono alcuni personaggi minori e soprattutto la partita a scacchi che il cavaliere Antonius intraprende con la Morte, per trovare, prima di concedersi ad essa, la risposta ai suoi tormenti ("Ma perché, perché non è possibile cogliere Dio coi propri sensi?"). Un film che è un vero e proprio saggio sul rapporto fra l'uomo e Dio, o meglio, fra l'uomo e la fede, senza la quale non è possibile affrontare il destino e la morte serenamente.
Interpreta la Morte. Davvero angosciante, bravo!
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