Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Questa pellicola rappresenta molto bene l’ossessiva ricerca da parte dell’uomo del vero senso della vita in modo da poter vincere la paura dell’ignoto. Tuttavia, l’unica certezza che governa l’esistenza è la morte fisica al di là della quale regna un abisso imperscrutabile per l’intelletto umano. Eccellente la sceneggiatura (voto: 9+) che ha dei picchi davvero memorabili (da ricordare il dialogo nella Chiesa tra Von Sydow e la morte) e riesce a mantenersi costantemente su livelli eccelsi. Buone nel complesso le interpretazioni con note di merito per Von Sydow, per l’attore che interpreta lo scudiero e soprattutto x quello che interpreta la morte, rappresentata, giustamente, in un modo sinistro e inquietante. Solo più che sufficiente la regia di Bergman (voto: 6.5) che risulta piuttosto statica e in alcuni (x fortuna pochi) frangenti determina un eccessivo appesantimento del ritmo. Occorre però dare il merito al regista di esser riuscito a dare un’atmosfera particolarmente coinvolgente. Discreta la fotografia, più che sufficiente la colonna sonora. Per concludere ci troviamo di fronte ad un opera filosofeggiante/drammatica in cui si respira un’aria orrorifica e apocalittica (seppure la pellicola non sia né un horror né un thirller) che accresce ulteriormente il valore del film. Visione consigliata a tutti, tranne a coloro che vogliono vedere un film poco impegnato. Voto: 8.5
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