Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Di ritorno dalle crociate, un guerriero (Max Von Sydow) incontra la morte (Bengt Erekot) che lo invita a giocare a scacchi: soltanto vincendo il guerriero avrà salva la vita. Il suo diventa allora un lungo pellegrinaggio nelle assurdità del genere umano, che gli fa acquistare lo spirito giusto per prepararsi al trapasso. Il Bergman più cervellotico, quello più impegolato nella problematica mistico-religiosa (che ritornerà spesso, soprattutto in Luci d'inverno) è quello che la critica, probabilmente tradendo un certo gusto snob, ha apprezzato di più. Il film non possiede né l'accuratezza dei dialoghi di altre opere (basterebbe citare Sinfonia d'autunno e Il posto delle fragole), né tanto meno il rigore formale (Persona, per esempio, è un autentico saggio di regia); piuttosto, il simbolismo sembra essere "troppo programmatico e di maniera l'ambientazione in un Medioevo specchio del caos contemporaneo" (Mereghetti).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta