Dimenticati da Dio, gli altopiani del Gargano in Puglia sono contesi da criminali che sembrano venire da un tempo remoto. Si tratta di una terra che ricorda il far west, una terra dove il sangue si lava con il sangue. A riaccendere l'odio tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea, erede dei Malatesta, e Marilena, la bellissima moglie del boss dei Camporeale. La loro è una passione impossibile da estirpare che travolge la ragione e riaccende la guerra tra i clan.
Note
Tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini.
Peccato dover leggere i sottotili per seguire completamente la vicenda. Un buon film, ma recitato in massima parte in dialetto. Troppo impegnativo per i più.
Pippo Mezzapesa non è più una promessa ma nemmeno una certezza: i suoi film mancano sempre di vero intreccio ma non sono reali; la trama è contorta, la sceneggiatura fa acqua ovunque. E i personaggi sono spesso incoerenti, a cominciare dalla protagonista. Il furore di Elodie non salva una pellicola scontata, ripetitiva e alla lunga noiosa.
Nonostante l'inizio per nulla allegro,la visione seppure ostica per motivi Linguistico/Storici e altro,risulta però molto lodevole dal punto di Vista della particolare Storia in visione e dell'alta qualità dell'Interpretazione in primis di Elodie,in moltissime inquadrature assai simile alla Loren dei bei tempi.voto.8.5.
Nell'Italia coloniale pare che l'unico cinema di qualità ammesso (e questo lo è) sia quello che ci rappresenta come animali. Non a caso qui gli umani appaiono a stretto contatto con le bestie e si esprimono in modo incomprensibile. Elodie dimostra grande confidenza davanti alla cinepresa come fosse una veterana. Meritava un esordio più edificante.
Con "Ti mangio il cuore", Pippo Mezzapesa ci catapulta dentro un mondo retto da regole talmente arcaiche da non sembrare di essere partecipi del nostro tempo. Si muore semplicemente perché si incontra lo spirito di vendetta. Si accenna ad una riflessione antropologica del fenomeno malavitoso, ma la regia non sempre adotta la distanza necessaria.
Peccato sia tutto in dialetto...non facilita la visione.Non è nemmeno facile seguire il numero di morti ,peggio di una macelleria messicana...ma Elodie è veramente brava.
2004, entroterra garganico. Le famiglie criminali Malatesta e Camporeale, dopo decenni di scontri sanguinosi, vivono nell'odio reciproco. La fragile tregua, sostenuta da una terza famiglia criminale, i Montanari, è rotta a causa del rapporto tra Andrea Malatesta, figlio del patriarca Michele, e Marilena, moglie di Santo Camporeale, boss dell'omonima famiglia, costretto alla latitanza.… leggi tutto
Gargano, in un tempo non ben definito, che somiglia a ieri ma sembra avere il potere del domani, il territorio è conteso da criminali, legati ancora alla legge del sangue che si lava con il sangue. Quando Andrea Malatesta si innamora di Marilena, la moglie del boss dei Camporale, la faida che ne scaturisce non risparmierà nessuno.
Pippo Mezzapesa parte da un luogo comune e… leggi tutto
A partire dall'omonimo libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, Ti mangio il cuore prende come spunto la vicenda della prima collaboratrice di giustizia della mafia del Gargano. Sul grande schermo la donna assume le sembianze di Marilena Camporeale (interpretata dalla cantante Elodie, qui al suo esordio come attrice), che diventa oggetto delle attenzioni del primogenito…
2004, entroterra garganico. Le famiglie criminali Malatesta e Camporeale, dopo decenni di scontri sanguinosi, vivono nell'odio reciproco. La fragile tregua, sostenuta da una terza famiglia criminale, i Montanari, è rotta a causa del rapporto tra Andrea Malatesta, figlio del patriarca Michele, e Marilena, moglie di Santo Camporeale, boss dell'omonima famiglia, costretto alla latitanza.…
Pippo Mezzapesa è un regista piuttosto sottovalutato. Negli anni non ha mai girato capolavori (e nemmeno questo lo è) ma ottimi film in bilico fra cinema d'autore e qualcosa di meno impegnato, come la saga stralunata di Pinuccio Lovero o il bello sguardo di "Il Paese Delle Spose Infelici", del 2011. Sicuramente è uno che sa utilizzare i paesaggi naturali della…
Nell’incipit, un primo piano di una statuetta della Madonna. Fuori campo grida e colpi d’arma da fuoco. Siamo in Puglia, nel promontorio del Gargano nel 1961, la famiglia mafiosa dei Camporeale stermina uno ad uno,tutti i membri della rivale famiglia dei Malatesta, sopravvive solo il piccolo Michele, che nel corso degli anni a venire, si prenderà la sua vendetta, trucidando…
Ti mangio il cuore Italia 2022 la trama: siamo nel Gargano ove vivono due famiglie appartenenti a due clan mafiosi che si contendono il controllo del territorio: I Malatesta e i Camporeale. Nel prologo assistiamo al massacro della famiglia dei Malatesta negli anni sessanta, a distanza di quaranta lunghi anni le due famiglie hanno instaurato una tregua forzata, grazie ad una terza famiglia…
Gargano, in un tempo non ben definito, che somiglia a ieri ma sembra avere il potere del domani, il territorio è conteso da criminali, legati ancora alla legge del sangue che si lava con il sangue. Quando Andrea Malatesta si innamora di Marilena, la moglie del boss dei Camporale, la faida che ne scaturisce non risparmierà nessuno.
Pippo Mezzapesa parte da un luogo comune e…
Crescono i numeri in un weekend di pioggia e con le elezioni che hanno tenuto i cittadini (almeno quelli coscienziosi) nei luoghi di residenza. E per quanto è molto probabile che oggi i risultati degli incassi…
Ci sono diverse cose da annotare sulle uscite di questa settimana, numerose, varie, ricche di titoli provenienti dai maggiori festival e sicuramente appetibili.
La prima è che il titolo più…
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Commenti (9) vedi tutti
Elodie esordio con il botto, la sua Marilena ci travolge come un fiume in piena, occhi neri come la pece, che ci entrano dentro.
leggi la recensione completa di claudio1959Peccato dover leggere i sottotili per seguire completamente la vicenda. Un buon film, ma recitato in massima parte in dialetto. Troppo impegnativo per i più.
commento di paoscaPippo Mezzapesa non è più una promessa ma nemmeno una certezza: i suoi film mancano sempre di vero intreccio ma non sono reali; la trama è contorta, la sceneggiatura fa acqua ovunque. E i personaggi sono spesso incoerenti, a cominciare dalla protagonista. Il furore di Elodie non salva una pellicola scontata, ripetitiva e alla lunga noiosa.
commento di maurri 63Nonostante l'inizio per nulla allegro,la visione seppure ostica per motivi Linguistico/Storici e altro,risulta però molto lodevole dal punto di Vista della particolare Storia in visione e dell'alta qualità dell'Interpretazione in primis di Elodie,in moltissime inquadrature assai simile alla Loren dei bei tempi.voto.8.5.
commento di chribio1Nell'Italia coloniale pare che l'unico cinema di qualità ammesso (e questo lo è) sia quello che ci rappresenta come animali. Non a caso qui gli umani appaiono a stretto contatto con le bestie e si esprimono in modo incomprensibile. Elodie dimostra grande confidenza davanti alla cinepresa come fosse una veterana. Meritava un esordio più edificante.
commento di bombo1Con "Ti mangio il cuore", Pippo Mezzapesa ci catapulta dentro un mondo retto da regole talmente arcaiche da non sembrare di essere partecipi del nostro tempo. Si muore semplicemente perché si incontra lo spirito di vendetta. Si accenna ad una riflessione antropologica del fenomeno malavitoso, ma la regia non sempre adotta la distanza necessaria.
commento di Peppe ComunePeccato sia tutto in dialetto...non facilita la visione.Non è nemmeno facile seguire il numero di morti ,peggio di una macelleria messicana...ma Elodie è veramente brava.
commento di ezioBuon lavoro del giovane regista Mezzapesa. Ispirato ad una storia vera, coriaceo ma efficace.
leggi la recensione completa di Furetto60Mezzo italiano, mezzo dialetto, parole masticate: insomma la solita ciofeca all'italiana per rovinare il film
commento di gruvieraz