Regia di Nigel Cole vedi scheda film
"Ma se vuoi che queste poverine crescano c'è bisogno di terra decente e molta più luce!"
Grace Trevethyn (Brenda Blethyn) è una distinta signora di un paesino della Cornovaglia appena rimasta vedova; la grottesca morte del marito è l'occasione per scoprire di aver sposato un "trafficone" della peggior specie, che l'ha lasciata con un mostruoso debito di trecentomila sterline e la casa ipotecata.
Grace si trova costretta a licenziare il suo giardiniere Matthew (Craig Ferguson), un tipo tanto scapestrato da chiederle una mano per le sue piantine di marijuana che non vogliono saperne di crescere. Così per caso la placida signora Grace, con l'aiuto di Matthew, del dottor Bamford (Martin Clunes) e altre macchiette del paese, mette su una coltivazione in serra di marijuana di ottima qualità da rivendere per far fronte all'imminente perdita della casa. Ma, come sempre, in un paesino le voci corrono e l'impresa dei due pollici verdi rischia di naufragare prima di trovare un solido acquirente...
L'erba di Grace, film inglese del 2000 di buon successo diretto da Nigel Cole, nato documentarista ma convertitosi a partire da questo film alle commedie, è un leggero pungolo che si mantiene costante per i suoi 90 minuti di durata, che poggia le sue basi su uno spunto ardito senza però mai andare a fondo con decisione, mantenendosi sempre all'interno dei confini del politicamente corretto. D'altronde lo humor britannico non è noto per la sguaiatezza, salvo alcune eccezioni (i Monty Python su tutte, ma dall'alto di una cultura e un garbo difficilmente raggiungibili), ma in questo caso parliamo di un'idea brillante fra le mani sfruttata solo in parte, quasi per paura di esagerare nelle trovate anticonvenzionali e anarcoidi.
Ciò detto, rimane poco altro da criticare in maniera negativa: Brenda Blethyn nei panni della dissennata Grace è amabilmente impeccabile e i personaggi di contorno sono ben delineati e spesso protagonisti di siparietti godibili, sia nei dialoghi graffianti, sia nelle scene in cui, per inclinazione personale o a causa di un qui pro quo, si ritrovano a fumare erba e a sperimentarne i ridanciani e "appetitosi" effetti collaterali.
In sostanza, L'erba di Grace è stato forse un pelino sopravvalutato a mio giudizio, ma resta un film simpatico e garbato, alla cui visione non si può che sorridere. Non si ride a crepapelle, è vero, ma nemmeno si sbadiglia.
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