Regia di Angus MacLane vedi scheda film
VERSO L'INFINITO E OLTRE. ALMENO SULLA CARTA...
Ammetto che erano anni che non vedevo un film d'animazione al cinema, tantomeno di Disnei e Pixar. Se l'ho fatto è per Buzz che ho amato in tre Toy Story, nella serie animata e nel videogioco per Playstation.
LIGHTYEAR.
Un gruppo di space rangers in esplorazione intergalattica insieme a dei civili, dopo una manovra azzardata di Buzz con l'astronave, si ritroveranno arenati in un pianeta sconosciuto. Sentendosi responsabile Buzz si offrirà volontario per trovare un modo di viaggiare nell'iperspazio e dunque di far ritornare tutti a casa. Tali tentativi gli costeranno molto, tra cui tempo e sacrifici.
Un bel po’ di cose funzionano, la prima mezz’ora è straordinaria e molto interessante con molti spunti narrativi, sotto-trame ed elementi particolari. Ad esempio sia Buzz che altri comprimari sono tutt’altro che abilissimi, anzi sbagliano di continuo, tentano e ritentano. Imparano dai loro errori, vivono con le conseguenze delle loro azioni e costruiscono una vita con i loro sbagli. Si differenziano tra chi li accetta e chi no.
Oltre che ad una umanizzazione più marcata, questo è senz’altro un concept riuscito, già usato e ritrattato diverse volte, ma accettabile per i più piccoli.
Il gatto robot di Buzz che temevo diventasse la classica spalletta comica da compagnia in realtà è utilissimo ai fini della trama. Un bel colpo di scena e un cattivo tutt’altro che di merda.
Un paio di elementi maturi inaspettati raddrizzeranno un po’ i capelli agli adulti.
Il tanto discusso bacio tra donne sinceramente non l’ho notato, anche perché ben montato in un contesto che mi aveva molto preso e quindi lo aveva messo in secondo piano se non terzo.
Cosa non mi ha convinto.
La pretesa di essere il film visto da Andy che lo spinse a farsi regalare il giocattolo Buzz in Toy Story non rispecchia del tutto il personaggio che già conosciamo, nonostante si sentano molte sue citazioni prese dai film passati. Il doppiaggio è pessimo o meglio fatto da professionisti, ma sembra molto che i personaggi non li facciano loro, tranne due e Massimo D’apporto che qui non doppia Buzz e si sente…
La parte centrale è ripetitiva, stantia e poco ritmata e la parte finale per quanto figa e ben scritta è troppo frettolosa, non trattata abbastanza e prevedibile. Qui bastavano tre o cinque minuti in più e il villain poteva diventare uno dei più grandi cattivi della Pixar.
In generale intrattiene, per quanto ben realizzato però non osa quanto potrebbe. Mostra i denti, ma morde piano se non per niente.
Peccato, con Cip & Ciop anche questo non vuole spingersi oltre.
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