Regia di Kevin Lima vedi scheda film
Non si può non dare "buono" a questo secondo episodio per due semplici ragioni: queste due semplici ragioni si chiamano Glenn Close e Gerard Depardieu. In un film i cui attori sono tutti umani, sarebbe impossibile basarsi su due-attori-due, ma in pellicole come questa la loro presenza scenica è semplicemente devastante. Glenn Close si era già rilevata perfetta nel primo capitolo, nei (sontuosi) panni di Crudelia De Mon, qui pentitasi di ciò che ha fatto e guarita grazie a metodi sperimentali (anche se tornerà in sè sentendo i rintocchi del Big Ben). Ma la vera rivelazione, quella per la quale probabilmente sono andati in molti a vederlo, è Gerard Depardieu, un personaggio ancora più assurdo della Close: uno stilista fuori di testa che alla presentazione dei suoi nuovi lavori si presenta con un'indimenticabile paio di mutande di pelliccia (subito inzozzate dai pomodori degi animalisti). Encomiabile, per un grande attore come lui, prendersi in giro con characters come questo (ricordiamoci che è stato lui a dare corpo all'imponente Obelix nei film di Asterix). Per i due protagonisti buoni il discorso è lo stesso fatto per il primo film: con cattivi del genere, folli e esagitati, una recitazione di personaggi sani di mente impallidisce. Carina Alice Evans che prende la staffetta da Joely Richardson, mentre al posto di Jeff Daniels c'è Ioan Gruffudd (da pronunciarsi Griffith), diventato ben presto famosissimo per aver preso parte a "King Arthur" e "I Fantastici Quattro".
Non è perfetto, ma tutto sommato non credo puntasse all'Oscar. Va preso così com'è.
Discreto.
Molto carina.
Strepitoso, da applausi.
Come già detto, sembra nata per questa parte.
Alcune trovate sono decisamente azzeccate: bellissima la sequenza in cui Crudelia ritorna in sè e vede tutta Londra a macchie. Una regia adatta.
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