Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Povero Ozon, povero cinema italiano. Film da mani nei capelli.
Un film talmente brutto che non ci si crede, la conferma della totale mediocrità di Genovesi regista. Partiamo dalla confezione, una fotografia alla "Un Posto al Sole" priva di ogni creatività. Dovrebbe essere ambientato negli anni '30 ma sembra una brutta carnevalata.
Attori completamente mal diretti, fuori registro e costretti ad andare sopra le righe per suscitare una qualche reazione nel povero spettatore semi-addormentato. La Ramazzotti, tolti i panni della borgatara, non è in grado di recitare ed è del tutto poco credibile. La Buy almeno ci mette la professionalità ma non si lega con gli altri personaggi. Sulla Vanoni, meglio non spendere una parola ma poi, e passiamo alla sceneggiatura, si possono sentire simili volgarità messe in bocca a personaggi degli anni'30?! (e sorvoliamo sui volti deformati dalla chirurgia plastica)
Tutto questo è la dimostrazione che il film è stato scritto con zero ambizioni, in modo sciatto e con poco rispetto per chi paga il biglietto.
Ma il peggio è la regia, che manda al macero l'ottimo, eccellente lavoro di Ozon e annienta un giallo che avrebbe potuto anche intrattenere. Sbagliati i tempi, troppo concitati. Risultato? non c'è suspense, emozione, tensione, la psicologia dei personaggi è buttata lì, così, incapace di accompagnare per mano lo spettatore. Una schifezza, una recita da oratorio di periferia, pure mal riuscita. L'unico mistero è come possa andare avanti il nostro cinema ridotto così.
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