Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Leonard (Pearce), un uomo sulla trentina, ha un disturbo della memoria a breve termine che non gli permette di acquisire nuovi ricordi. Da tempo è alla ricerca dell'assassino di sua moglie e l'unica strada per arrivare a scoprirlo, dato il suo disturbo, è quella di un metodo applicato in maniera maniacale. I suoi strumenti sono una Polaroid, una penna e il suo corpo sul quale progressivamente tatua gli indizi più importanti. Intorno a lui ci sono un poliziotto ambiguo (Pantoliano) e una barista doppiogiochista (Moss).
Ambizioso, cerebrale, originalissimo, a tratte ironico e grottesco, il film di Nolan procede a passo di gambero puntando tutto su un montaggio complicatissimo. Il meccanismo richiede allo spettatore un'estrema attenzione, un paradossale, continuo esercizio della memoria rispetto alla trama del film. Il quale, con la sua struttura ricorsiva, ha qualcosa di geniale ma alla lunga risulta freddo in quell'anteporre nettamente lo stile a una trama che anticipa uno dei temi ricorrenti nel cinema di Nolan, quello del doppio.
Premio della critica e premio speciale della giuria al festival di Deauville 2000 (Francia). La sceneggiatura è stata premiata al Sundance Film Festival 2000.
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