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Memento

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Memento

di cheftony
8 stelle

"Persino un testimone oculare è inaffidabile. La polizia stessa arresta in base ai fatti, non ai ricordi; li mette in relazione, prende appunti e arriva alle conclusioni. Fatti, non ricordi. E' così che si indaga, io lo so, è il mio lavoro. La memoria può cambiare la forma di una stanza, il colore di una macchina e i ricordi possono essere distorti. E' solo una nostra interpretazione, non la realtà; sono irrilevanti rispetto ai fatti."

Inizio: Leonard Shelby (interpretato da Guy Pearce), ex-investigatore assicurativo, uccide un uomo, Teddy, considerandolo uno degli assassini di sua moglie.
Dal giorno dell'omicidio della moglie, in cui Leonard finì tramortito, è affetto da un disturbo riguardante la memoria a breve termine e la sua mente non è più in grado di assimilare nuovi ricordi; ogni mattina che si sveglia il suo ultimo ricordo è la moglie morente e sa che ogni giorno deve cercare l'omicida, appuntando tutte le sue nuove scoperte e le persone che incontra tramite foto Polaroid, appunti e tatuaggi sul proprio corpo con gli indizi più importanti.
Una volta trovato l'assassino, qualche ora dopo probabilmente non ricorderà nemmeno di averlo ucciso, ma pensa che almeno sua moglie sarà vendicata...

"Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente. Devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso."

Leonard ricorda, via via, la vicenda di Sammy Jenkis, un uomo che aveva conosciuto lavorando per le assicurazioni; in seguito ad un incidente, Jenkis ebbe anche lui lo stesso disturbo e si scordava qualsiasi cosa in due minuti. Leonard è convinto che la vita di Sammy non avesse più un senso e che la sua invece ce l'abbia, impressa con un tatuaggio sul petto: "John G. ha stuprato e ucciso mia moglie."
E dopo aver trovato il fantomatico John G.? La sua vita avrà ancora un senso?

Memento è forte di un'originale struttura narrativa: l'incipit è, in ordine cronologico, il finale e la storia si sviluppa fra flashback in bianco e nero (un po' troppo barocca come scelta, ma funzionale) e altri ricordi, fino a risalire al modo in cui Leonard è arrivato a Teddy, che sembrava essergli amico dopo l'insorgere del suo problema mnemonico. Questa struttura provoca nello spettatore lo stesso spaesamento di Leonard: immedesimandoci nel protagonista, commettiamo un omicidio e non ricordiamo perché lo abbiamo fatto...
Originale e coinvolgente, un bel film che ha alimentato la fama del regista Christopher Nolan e del fratello scrittore e sceneggiatore.

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