Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Il ricordo è un oggetto labile che vaga nel labirinto del cervello, che se si frantuma apre vie di fuga, l'equilibrio diventa oblio, confusione o follia, che sia lucida o insensata. Leonard Shelby (G. Pearce) è condannato a lottare con mondi sfuggenti, inconoscibili ed evanescenti: il mondo esterno, il prossimo ma prima di tutto se stesso, perché l'uomo è misura di tutte le cose. Così vive in una dimensione costruita ma continuamente cangiante, dovendo riassemblare sempre nuovi frammenti, oltre ai medesimi.
C. Nolan dipana un intreccio dalla doppia narrazione, una a colori che procede a ritroso, svelando la concatenazione dei fatti (soggettivizzati), l'altra in bianco e nero, cristallizzata in un tempo interiore, il tutto sviluppato tra andirivieni temporali che quasi hanno il funzionamento dei sogni per un noir spirituale e dal tragico sostrato, immerso in una solitudine irreversibile e sempre preda delle apparenze, intrigante, caratterizzato da uno stile registico certamente abile ma anche abbastanza comune per quanto riguarda la qualità formale dell'immagine, scorrevole e senza scosse particolari. 7 1/2
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