Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Non essere più sicuri di niente. Non potersi fidare degli altri. Non poter ricordare. In questa situazione si trova Leonard dal momento in cui gli hanno ucciso la moglie. Un trauma indelebile. Una colpa imperdonabile. Leonard può ricordare solo per venti, trenta minuti, poi i suoi ricordi svaniscono. Le uniche certezze sono le cose successe prima dell'omicidio. E tutte quelle assurde frasi tatuate sul corpo. Fatti. Leonard ha bisogno di fatti. Un metodo scientifico e razionale di (ri)costruzione della realtà. Il mondo esiste anche fuori di noi. Chiudo gli occhi. Buio. Li riapro. C'è ancora. Ci sono i fatti, c'è un qualcosa di reale, concreto. Leonard si è fatto tatuare sul corpo le cose che deve assolutamente ricordare. I pezzi di una vita. I frammenti di una salvezza. Il suo scopo è diventato quello di trovare chi gli ha ucciso la moglie e distrutto la vita. Ma come si può vivere senza ricordi? Christopher Nolan ce lo fa scoprire subito. Un racconto a ritroso. Dalla fine verso l'inizio. Senza nessuna certezza. E' incredibile l'angoscia, il disorientamento, la mancanza di appigli. Leonard viene usato da tutti quelli che gli sono attorno, ognuno meschinamente si fa gioco del suo dramma, ognuno cerca di trarne un beneficio, un proprio tornaconto. Quella di Leonard è la metafora della vita di ciascuno di noi. Delle menzogne, delle falsità che ci circondano e che a volte siamo proprio noi a volere. A volere reali. Il mondo di sola finzione che gira intorno a Leonard scopriremo essere scaturito da lui stesso. Per continuare a vivere l'uomo ha bisogno di mentirsi. Di costruirsi situazioni, sviluppi, storie. Il desiderio di Leonard è quello di non accettare la propria situazione, di non porre la parola fine al proprio dolore. Il mondo è pieno di John G. da trovare. Ragioni. Ragioni per vivere. Memento è un film che scava dentro un vuoto dell'anima. Che attraverso logiche troppo spesso dimenticate del racconto cinematografico crea anche dentro allo spettatore quell'angosciante e incolmabile senso di perdita. Quando non ci sono più i ricordi a curare le ferite della vita e a dirci quello che siamo non rimane altro che iniziare a mentirsi. E iniziare ad essere tutto quello che non saremmo mai stati.
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