Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Un puzzle che sembrerebbe geniale, ma è troppo facile mischiare delle tessere per rendere avvincente una trama banalissima.
Niente da dire su Guy Pearce, è un attore versatile e si trova sempre a suo agio in ogni genere, e specialmente in quello fantastico. Per il resto, sapete già che il regista è Cristopher Nolan, lui gioca con lo spaziotempo, e così anche in questo film, tratto da un racconto del fratello Jonathan. Purtroppo è un gioco che piace solo a lui, una sorta di autocompiacimento, fin troppo facile prendere in giro lo spettatore in questo modo. In pratica: prendete una sceneggiatura "noir", portatela da Nolan, lui fa tante striscioline della durata di due o tre minuti, poi le mischia nel tempo e nelle locations, e le convoglia progressivamente in un binario che acquista un senso solo alla fine. Se vi diverte, potete prendere i vari pezzi del puzzle e ricomporli nella giusta sequenza temporale, ma così facendo avreste un film banalissimo con un finale prevedibile già dai primi cinque minuti. Insomma, se vi piacciono i puzzle quadrimensionali questo è il film che fa per voi. Dal canto mio, essendomi già sorbito "Tenet" con sommo sacrificio e avendo visionato questo "Memento" del 2000 solo per simpatia verso Guy Pearce e Carrie-Ann Moss, direi che per il prossimo Nolan passo. Malgrado gli Oscar.
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