Regia di Rolando Stefanelli vedi scheda film
Lo stesso passato e la stessa aria trasandata del Delon di “La prima notte di quiete”. E l’identico vizio, l’identica malattia - l’alcolismo - del Nicolas Cage di “Via da Las Vegas”. Due riferimenti cui “Il prezzo” sembra ispirarsi, chissà se coscientemente o meno. Il personaggio di Romano (un soffertissimo Dionisi) si presenta, quindi, con tutte le carte in regola per iscriversi nella categoria dei “maledetti”: ex militante politico; ex insegnante che non ha più voglia di insegnare niente a nessuno; ed ex compagno di Alba (una misurata Caselli), oggi fotografa emergente, ieri compagna d’amore e di sventura. Con il fegato a pezzi e il futuro incerto, Romano sceglie di passare dall’altra parte, dentro la criminalità, coinvolgendo (forse per vendetta) la ragazza che non aveva creduto in lui. L’esordio di Stefanelli, premiato nell’edizione ’99 del Noir in Festival, ha il coraggio di appoggiarsi su una storia che non potrà mai avere un lieto fine. Orgogliosamente, disperato.
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