Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Assieme a Testimone d’accusa, è l’adattamento più riuscito di un’opera di Agatha Christie: la sapienza di Sidney Lumet, grande frequentatore dei generi più disparati, sta nel saper dosare, nell’ambito di un cinema nostalgico e fieramente vintage, la suspence del giallo classico con la commedia umana dei passeggeri, con un occhio al melodramma giustamente in sordina e un altro alla tensione che evoca i 12 Angry Men del suo magnifico esordio. Guidata da un gustoso Albert Finney ingrassato ed invecchiato, è una passerella di star divertite e indovinate (coordinata dalla pratica sceneggiatura di Paul Dehn): è opportuno citare almeno “la lingua infernale” di Lauren Bacall, l’impeccabile John Gielgud, il timoroso Anthony Perkins, la cupa Wendy Hiller e Ingrid Bergman stramba ed ambigua (nell’atto di ritirare l’Oscar come miglior non protagonista disse che «è sempre carino ricevere un Oscar» e che l’avrebbe meritato Valentina Cortese per Effetto notte: divina, immensa Ingrid). Grande confezione: fotografia di Geoffrey Unsworth e costumi di Tony Welton (entrambi collaboratori di Bob Fosse) e musiche ottime di Richard Rodney Bennett.
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