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Il bel matrimonio

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su Il bel matrimonio

di Baliverna
8 stelle

CONTIENE ANTICIPAZIONI - Pochi altri registi come Rohmer sono riusciti a rappresentare le donne come sono veramente, con la loro psicologia e i loro modi di fare. In altre parole il regista francese riesce secondo me a catturare la femminilità, a dispiegarla sullo schermo, e a riflettervi. In questo caso egli analizza quello che, in misura maggiore o minore, è un comportamento molto diffuso tra le donne, cioè il scegliere il marito troppo con la testa, col ragionamento, e il vedere il matrimonio soprattutto come sistemazione e inserimento nella società, e solo secondariamente come rapporto d'amore. L'uomo quindi deve essere elegante, bello, apprezzato in giro, stare bene di tasca, avere una posizione, garantire stabilità. L'avvocato che la protagonista del film ha nel mirino è sicuramente tutto questo - e tanto basta a farla innamorare di lui - anche se poi come persona lo conosce poco o nulla. E' buffo il fatto che ella prima si propone di sposarsi, quasi con decisione solenne, e solo dopo si mette a pensare con chi. Cerca il marito come si cercherebbe un appartamento di proprio gusto. Egli, dal canto suo, è però sfuggente ed evasivo, il tipico bellone pluricorteggiato, quantunque lei proprio non voglia prenderne atto.
Mi è molto piaciuta la sequenza di lei che esce dal suo studio legale, fuori di sé dalla rabbia e dall'umiliazione del rifiuto (che comunque avrebbe dovuto presentire molto prima che lui glielo sbattesse in faccia). Rohmer è acuto per come rappresenta il comportamento della ragazza dopo questo episodio: gli fa una scenata davanti a tutti per vendicarsi e più tardi dice all'amica che in fondo non le era mai piaciuto (?!).
Per una volta ho capito al volo il proverbio all'inizio del film, che stigmatizza il lavorare di fantasia e il fare castelli in aria. Uno degli errori della ragazza è anche quello di illudersi di riuscire a manipolare i sentimenti dell'avvocato, e portarlo dove vuole lei, cioè a farle la fatidica proposta di matrimonio. E' una calcolatrice, una dirigista (non sopporta neanche il lavoro di dipendente), ma avrebbe finito per stufarsi ben presto del suo matrimonio "di testa". Il rifiuto di lui è quasi provvidenziale.
E' un Rohmer forse meno intellettuale del solito e più facile da seguire, ciò non di meno sagace nel mettere a fuoco come veramente di comportano le donne. E poi io i suoi film li seguo quasi con trepidazione, per sapere come andrà a srotolarsi la matassa sentimentale che il regista dipana.

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