Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Il bel matrimonio non esiste, è solo una deviazione mentale della squilibrata protagonista. Ciò che ha davvero di buono questo film è la maniera in cui Rohmer riesce a renderci antipatica ed indigesta la spocchiosa, bruttarella ed ipocrita protagonista, una ragazza-bambina che incarna l'anti-femminismo ed una valanga di stereotipi sulla donna presupposta 'emancipata'. La scena madre in cui l'avvocato la rifiuta con dolcezza e ragionevolezza, mentre Sabine si inalbera e fugge via maledicendolo e negando tutto ciò che lei stessa ha sostenuto fino a quel punto è il momento migliore del film: purtroppo di tutto il resto si salva ben poco. Perchè Rohmer è sempre lui: questo è il secondo episodio della serie Commedie e proverbi, si parla dei rapporti sentimentali prendendo storie 'esemplari' (nel bene come nel male) ed imbastendo la trama sui dialoghi per lo più, tralasciando quasi completamente azioni, luoghi e definizione dei personaggi (tranne Sabine, appunto, ma è in scena dall'inizio alla fine della pellicola percui è inevitabile che se ne venga a sapere e capire più che di tutti gli altri). Mancano le musiche, sempre attenendosi alle solide regole stilistiche del regista francese, ed è un altro dei motivi per cui è difficile arrivare in fondo al Bel matrimonio senza chiedersi 'ma quanto manca?'. 5,5/10.
Sabine è una ragazza bruttina, presuntuosa ed infantile. Il suo unico scopo nella vita è trovare chi la sposi. Quando si avvicina ad un avvocato scapolo, col suo modo di fare invadente e possessivo lo fa fuggire a gambe levate. Allora Sabine cerca di convincersi che non le piaceva e passa al prossimo...
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