Regia di Tony Cinciripini vedi scheda film
Se un film rimane inedito per più di tre anni qualche motivo ci deve essere. “Hell’s Kitchen”, opera prima di Tony Cinciripini, un aspirante cineasta che, avendo talento e idee da vendere, deve dare sfogo alla propria creatività come responsabile delle immagini e delle parole, è un film del 1998. Un insopportabile, insulso e sbullonato fondo di magazzino ripescato perché nel cast compare Angelina Jolie, con qualche chilo di troppo. L’attrice, che aveva solo lasciato il segno con la sua interpretazione nel televisivo “Gia”, all’epoca era appena una promessa. In questo dramma metropolitano di emarginazione, di droga, di sballo perpetuo, di rapine andate a male, di vendette da consumare dopo cinque anni di carcere, di scuderie nel cuore dell’inferno newyorkese, di percosse avute da bambini, di pugili suonati e da suonare, di incontri truccati, di manager corrotti, di proiettili sparati a caso, con la stessa improntitudine con la quale gli attori sparano battute che vorrebbero essere drammatiche e sono ridicole, di redenzioni insensate. Cinciripini, del quale è difficile dire se sia peggiore come regista o come sceneggiatore, inzeppa i suoi fotogrammi con cento snodi narrativi pasticciati. Scimmiotta un cinema indipendente americano già vecchio e dimostra di essere uno sfacciato analfabeta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta