Regia di Dario Argento vedi scheda film
Un discreto thriller ....
Un anziano poliziotto in pensione riprende ad indagare su di un serial killer di tanti anni prima che sembra essere tornato in azione ... Dario Argento prova a risalire la china in cui è finito da parecchi anni ( e film ... ) e per farlo torna alle sue origini , prendendo ispirazione dai successi dei suoi esordi . Infatti il film è ambientato a Torino ed addirittura Lavia arriva a pronunciare la stessa battuta di " Profondo rosso" in una situazione similare . In effetti il film comincia parecchio bene con la scena delle due prostitute e la tensione è ben palpabile . La parte centrale invece , a parte qualche omicidio ben strutturato ( coniglio e cigno soprattutto ) , è un po' più debole mentre il finale ( facilmente intuibile da un evidente indizio ) è piuttosto debole per la sua ingenuità .
Come sempre la sceneggiatura ha parecchi buchetti e buconi , la recitazione ( a parte Max Von Sydow e Gabriele Lavia ) è proprio dilettantesca ed il doppiaggio è straordinariamente penoso . Sufficienti le musiche degli immancabili Goblin , buoni gli effettacci splatter ( tranne uno ) del fido Sergio Stivaletti ed efficace la fotografia . Insomma ,dopo tanti flop , finalmente una discreta pellicola del "Hitchcock de noantri " . Ottimisticamente posso dargli anche 6,5 .
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