Regia di Dario Argento vedi scheda film
'Nonhosonno' è un film che, a tratti, fa addormentare: palese nello script l'omaggio al classico 'Profondo rosso' del 1975, tanto nei personaggi quanto nell'ambientazione a Torino, ma le assonanze si fermano qui, poiché le distanze tra quello che è per me il miglior film di Argento e il suo primo lavoro della scorsa decade sono evidenti.
Tolta una sequenza davvero ben girata del duplice omicidio, prima sul treno e poi nella zona antistante la stazione, delle due prostitute, involontarie testimoni di segreti inconfessabili e in possesso di prove sull'assassino, che faceva ben sperare e, per una volta, una delineazione non banale del protagonista, il Commissario Moretti - interpretato con personalità e raffinatezza da Max von Sydow - il quale predilige svolgere le indagini all'antica, che riprende in mano un caso di omicidi avvenuti nel 1983, il resto è ben poca cosa.
Come al solito, tolte le scene puramente thriller, i passaggi tra di loro sono alquanto problematici e si scivola a fatica verso un finale troppo spinto sul pedale dell'inverosimile.
Rispetto ai due precedenti disastri - 'La sindrome di Stendhal' e 'Il fantasma dell'Opera' - l'assenza di Asia Argento ha giovato all'operazione, alzando leggermente la media a livello recitativo: Stefano Dionisi e Chiara Caselli passabili mentre è decisamente improponibile il protagonista di molte fiction televisive Roberto Zibetti, in una parte decisiva nell'economia della storia.
Voto: 5,5.
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