Regia di Dario Argento vedi scheda film
Argento torna al thriller,lo dice anche la pubblicità di questo film:evviva,ma gli entusiasmi qui si sopiscono abbastanza alla svelta."Nonhosonno"(si scrive così) si apre con una sequenza davvero paurosa,un pezzo di cinema notevole,un crescendo di tensione avvincente,consistente in una lunga scena che descrive un delitto su un treno,di notte.Poi,si comincia a perdere colpi,presentando il protagonista che fa il cameriere in un ristorante cinese(e giù le prime risate del pubblico in sala,posso testimoniare), e imbastendo una storia che conterà alla fine una decina di morti,quasi tutti causati da un assassino che organizza la carneficina basandosi su una filastrocca che parla di un contadino che uccide tutti i suoi animali in una notte.Alcune cose sono ben congegnate,come l'intuizione della vera motivazione del raggio d'azione dell'omicida,vent'anni prima e durante i nuovi assassinii,Max Von Sydow dà un consistente apporto al film(e quando esce di scena lui,il danno è avvertibile),e l'idea di partenza,certe suggestioni tipiche del regista romano fanno colpo.Ma si capisce troppo presto chi uccide,il finale è tra i più deludenti dell'intera filmografia argentiana,la recitazione di molti è inaccettabile(Dionisi il peggiore in scena),parecchi dialoghi presentano momenti ridicoli(Rossella Falk,povera donna,quando dice"Il mio scimmiottino!",e la sala scoppia dalle risate),e una volta perduta la credibilità,la pazienza dello spettatore va a farsi benedire.Questo thriller è migliore delle due pellicole che lo hanno preceduto,ma porta spesso ad augurarsi che non duri più di tanto.Come al solito,Argento dà la sensazione di poter stupire,e ancora una volta fa provare la spiacevole sensazione di un talento straordinario,che non sa autodisciplinarsi.Come vedere un fuoriclasse in campo,che non riesce ad entrare in partita,e fa intravedere cosa potrebbe fare solo a tratti brevi.
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